Dopo il quarto colpo messo a segno Domenica 25 novembre alle ore 16.40, un uomo, travisato da un cappello di lana di colore nero, con in mano un col
Dopo il quarto colpo messo a segno Domenica 25 novembre alle ore 16.40, un uomo, travisato da un cappello di lana di colore nero, con in mano un coltello da cucina di grosse dimensioni, approfittando della parziale apertura della saracinesca dell’ingresso principale, si introduceva all’interno e, sotto la minaccia del coltello, puntato all’indirizzo di un tecnico che effettuava lavori di aggiornamento al sistema di videosorveglianza, presente al momento nell’esercizio commerciale, si impossessava di circa Euro 800.
Dopo essersi introdotto nella farmacia il rapinatore si portava dietro le casse e continuava a minacciare il tecnico intimandogli di stare fermo; forzava poi i vani cassa con le mani, aprendoli e prelevando dall’interno delle banconote e poi dandosi alla fuga.
Il rapinatore, alto 165 cm circa, corporatura magra, capelli media lunghezza, lisci e di colore castano, vestiva con una tuta ginnica di colore bianca, palesemente di qualche taglia in più rispetto alle sue caratteristiche fisiche e calzava scarpe antinfortunistiche, così come riscontrato dalla visione del sistema di video sorveglianza della farmacia, al momento attivo e che ha filmato il rapinatore in tutte le fasi della rapina, sia all’esterno che all’interno; gli inquirenti della locale Squadra di Polizia Giudiziaria, dalle caratteristiche fisiche nonché dalla conoscenza della criminalità locale, concentravano l’attenzione su alcuni soggetti ritenuti i possibili autori del colpo, fra i quali Giuseppe De Meo, pluripregiudicato con precedenti specifici, nullafacente e con problemi di tossicodipendenza, i cui genitori abitano non distante dall’obiettivo colpito.
Inquadrate le caratteristiche fisiche di De Meo, corrispondenti perfettamente a quelle del solitario rapinatore, gli inquirenti si ponevano alla sua ricerca, avendo anche altri elementi utili per ritenerlo responsabile dell’atto criminoso; egli veniva rintracciato all’interno di un noto circolo ricreativo del luogo ed invitato a seguire i poliziotti in Ufficio ma, fuori dalla sala giochi, egli non esitava ad osare di allontanarsi di corsa, tentativo di sottrarsi alla cattura risultato vano, infatti veniva immediatamente bloccato. All’atto del suo fermo De Meo portava ancora le medesime scarpe antinfortunistiche indossate per la rapina, così come evidenziatosi dalla visione delle immagini salienti dell’episodio delittuoso, per cui le stesse venivano sottoposte a sequestro penale.
Dopo gli accertamenti di rito Giuseppe De Meo, sottoposto a fermo di indiziato di delitto per il reato di rapina pluriaggravata, veniva associato nel carcere di Foggia, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente.
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