Operazioni di recupero non autorizzate nelle vicinanze del bacino alti fondali

Nella mattinata dello scorso venerdì 28 settembre i militari della Guardia Costiera sono stati impegnati in una complessa quanto insolita attività di

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Nella mattinata dello scorso venerdì 28 settembre i militari della Guardia Costiera sono stati impegnati in una complessa quanto insolita attività di polizia marittima, originata dal tentativo di recupero non autorizzato di un’unità semiaffondata nelle acque retrostanti il locale bacino alti fondali, senza equipaggio a bordo.

Il citato tentativo di recupero, effettuato in spregio a qualsivoglia norma di sicurezza e senza il rilascio delle autorizzazioni del caso da parte degli Enti competenti, è stato posto in essere con l’ausilio di n°4 (quattro) pescherecci della marineria sipontina, a favore di un’unità in uso ad uno degli impianti di acquacoltura ubicato nei pressi dello stesso compendio portuale.

L’intervento della Guardia Costiera, che ha visto il dispiego sia di pattuglie terrestri che delle dipendenti motovedette CP 820 e CP717, è stato fondamentale per la tutela della sicurezza della navigazione e la salvaguardia della vita umana in mare e ha permesso di scongiurare che tali attività, a causa della loro conduzione spregiudicata e poco avveduta, comportassero nocumento e rischi per la pubblica e privata incolumità.

A seguito dell’operazione condotta è stata tempestivamente notiziata la competente Procura della Repubblica presso il tribunale di Foggia, al fine di consentire ogni opportuna valutazione circa la possibile rilevanza penale delle condotte poste in essere.

Gli accertamenti su quanto accaduto dovranno necessariamente seguitare nei giorni a venire, di concerto con personale della locale A.S.L. – Servizio S.P.E.S.A.L., onde valutare compiutamente eventuali ipotesi di illeciti in materia di sicurezza degli ambienti di lavoro riconducibili agli eventi dello scorso venerdì.
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