Invadono la casa di un disabile con dell’olio esausto fatto filtrare attraverso l’uscio del pianterreno. Autori giovani bestie del centro sipontino, c
Invadono la casa di un disabile con dell’olio esausto fatto filtrare attraverso l’uscio del pianterreno. Autori giovani bestie del centro sipontino, con fatto avvenuto qualche notte fa, mentre l’uomo vittima del fatto riposava. Al mattino, al risveglio, si è accorto del mare d’olio nero che lo circondava. Con intuibile fatica e difficoltà, il disabile è poi riuscito a guadagnare la strada e a dare l’allarme.
Sul posto sono prontamente arrivati, con alcuni parenti dell’uomo, gli agenti del locale Commissariato della Polizia di Stato, l’Assessore alle Politiche Sociali e le assistenti del Servizio Sociale comunale. Raccapricciante la scena trovata: il poveretto era completamente ricoperto d’olio dal fetore nauseabondo. E mentre i medici del 118 lo sottoponevano a visite mediche, il personale dell’ASE, delle “Tre fiammelle” e della squadra di manutenzione del Comune provvedevano a ripulire la casa del malcapitato che è stato ospitato dai parenti. Una sistemazione a lungo rifiutata dall’uomo che non voleva lasciare la propria abitazione dove, ha continuato a ripetere, si trova bene assistito com’è dalla famiglia, dai Servizi Sociali, dal servizio pasti caldi a domicilio. Una persona che i vicini descrivono innocua, tranquilla, che non dà fastidio a nessuno, che vuole vivere insomma la propria vita per quel che possibile autonomamente. Il Sindaco, Angelo Riccardi, ha in ogni caso disposto il ripristino dell’abitazione danneggiata.
Il timore alquanto verosimile è quello che si possano ripetere quegli atti sconsiderati. “L’episodio dell’olio – ha denunciato infuriata la sorella – non è che l’ultimo di una serie incredibile: quasi quotidianamente sono costretta a ripulire la stanza dalle sporcizie di ogni sorta che vengono lanciate dentro. Non è possibile continuare così”. L’Assessore alle Politiche Sociali, Paolo Cascavilla, è amareggiato e sconcertato. “Per quanti episodi di vandalismo siamo costretti a fronteggiare – rileva – questo supera ogni limite e propone interrogativi inquietanti ai quali urge dare delle drastiche ed esemplari risposte. Credo che stia emergendo una emergenza educativa. Senza con questo voler fare di ogni erba un fascio e dando atto a tanti giovani, certamente la maggioranza, di vivere correttamente contribuendo con il proprio saper fare e una visone di vita costruttiva, ad elevare il bene comune. Occorre intervenire per isolare e correggere questi comportamenti. In questi frangenti – annota – si richiama il ruolo della scuola e delle famiglie che spesso non conoscono abitudini e comportamenti dei propri figli. E che spesso intervengono in loro difesa contro ogni evidenza come è occorso a quel genitore che invece di rendersi conto del perché il figlio veniva arrestato, ha inveito contro le forze dell’ordine. Non è così che funziona. Occorre fare una riflessione a 360 gradi per un’azione congiunta ed una collaborazione piena tra forze dell’ordine, le scuole, le parrocchie, le associazioni culturali, le famiglie. Insomma la società civile che opera per il bene e il progresso comune.
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