23 maggio 1992 – 20 maggio 2012, Capaci e Brindisi luoghi di unità contro l’illegalità.

I testi delle lettere inviate alle Scuole di Manfredonia dall’assessore Anna Rita Prencipe, dal Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola  e dal M

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I testi delle lettere inviate alle Scuole di Manfredonia dall’assessore Anna Rita Prencipe, dal Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola  e dal Ministro dell’Istruzione Francesco Profumo

In occasione del ventesimo anniversario della strage di Capaci e del recente terribile accadimento di Brindisi, l’Assessore alla Pubblica Istruzione, Sicurezza e Sport, Anna Rita Prencipe, ha inviato alle Scuole di ogni ordine e grado della città una lettera aperta intesa a manifestare la presenza e la vicinanza delle Istituzioni ad alunni, Dirigenti, docenti, personale ATA e famiglie. Esortando gli studenti a proseguire nella via della legalità, l’Assessore, richiamando le parole del Ministro Profumo, ha assicurato a ragazzi e ragazze la costante presenza delle Istituzioni, che mai lasceranno soli i nostri studenti.

Si riporta integralmente il testo della lettere rivolta alle Scuole della città.

Il 23 maggio ricorre il ventesimo anniversario della strage di Capaci, spaventosa manifestazione di violenza ed illegalità. In pochi istanti l’odio per la democrazia coltivato dalla mafia fu capace di inghiottire il Giudice Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e tre uomini della scorta. A distanza di pochi giorni la mafia tornò ad imporre un nuovo tributo di sangue, straziando il Giudice Borsellino, Emanuela Loi (prima donna della Polizia di Stato caduta in servizio) e quattro uomini della sua scorta.  Il dolore per la barbara uccisione di valorosi servitori dello Sato non ha mai smesso di far sentire ai nostri cuori e alle nostre menti la sua tormentata voce. Questi uomini e queste donne sono eroi, poiché tutori della legalità, qualità irrinunciabile della democrazia, difesa a costo della vita. Con identica naturalezza riconosco negli occhi della giovane studentessa di Brindisi, Melissa Bassi, un eroismo contraddistinto dall’amore per la vita, per la cultura e dal desiderio di essere parte attiva di una società libera.  Il 20 maggio scorso Melissa e altre studentesse hanno innocentemente pagato la follia di quanti professano la violenza. Mai era accaduto prima che una scuola fosse obiettivo di un atto terroristico, che ha violato la sacralità di un luogo ritenuto da tutti noi sicuro.  Il volto degli attentatori, la matrice e le ragioni di un simile atto (che siamo sicuri saranno prontamente chiariti e perseguiti dalla Magistratura e dalle Istituzioni preposte)  nulla aggiungono e nulla tolgono al nostro dolore, e non saziano tutti i nostri “perché”.  Al riguardo ho letto con attenzione le lettere del Ministro all’Istruzione Profumo e del Governatore della Puglia Vendola, ritrovando fedelmente nelle loro parole i sentimenti provati in questi giorni, gli stessi che alunni, genitori, docenti, Dirigenti e personale della Scuola mi hanno comunicato nelle numerose espressioni di cordoglio e vicinanza alle vittime del vile attentato. Con il Governatore condivido la certezza che all’odio si debba rispondere coltivando la vita, la cultura e la libertà, antidoti alla violenza. Convinta che le Istituzioni di uno Stato Unito rispondono insieme agli impegni assunti e sanciti in Costituzione, sostengo senza alcun dubbio l’impegno assunto dal Ministro Profumo con gli alunni: non sarete lasciati soli.          

La negazione della vita e della libertà è il prezzo che rifiutiamo di pagare alla mafia e ad ogni forma di malavita

Lettera firmata dal Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola e indirizzata a tutti gli studenti della Puglia

“Agli studenti e alle studentesse di Puglia
Non avrei mai voluto vedere ciò che ho visto, la morte messa inscena dinanzi ad una scuola, la morte oscena e molesta che azzanna la vita adolescente, la vita allegra dei figli che varcano la soglia di un luogo sacro, deputato all’educazione e alla conoscenza. Non avrei mai voluto vedere, dinanzi a quell’istituto professionale intitolato a Francesca Morvillo Falcone, gli zainetti e i quaderni e i detriti di un’esplosione che squarcia la città di Brindisi, oggi capitale del dolore, che irrompe nella trama delicata e complessa della nostra convivenza, che sposta la soglia della disumanità oltre ogni limite. Una violenza sacrilega: spacca il cuore della scuola, oltraggia le famiglie, porta terrore, si innalza sulle vette della barbarie e contempla il proprio scempio. Tu manda Melissa a scuola, dove deve partecipare alla festa dell’imparare: ad essere cittadina consapevole, socievole, solidale. Melissa non torna più. Chi sa rispondere alla domanda che tutti si pongono, come in una litania triste e disperata: percé? Perché spezzare questa esistenza ancora così giovane, perché cercare nemici da abbattere laddove ci sono solo ragazzine? La mafia, il terrorismo, la strategia della tensione, una vendetta privata, l’avventura di un folle: ora tocca agli investigatori provare a sgranare il rosario di tutti i perché. A noi tocca trovare le parole giuste, quelle che spesso ci mancano, per dire il dolore, per dire che non ci arrendiamo, per dire che difenderemo la vita contro i trafficanti di odio e di morte.
A voi, ragazzi e ragazze che oggi piangete le vittime di questo orrendo crimine, vorrei dire che la migliore risposta a chi semina lutti è coltivare la vita, curare la libertà e la bellezza, usare la cultura come l’antidoto al degrado morale che partorisce la violenza. “
Nichi Vendola

La lettera firmata dal ministro dell’Istruzione Francesco Profumo e indirizzata a tutti gli studenti della scuola italiana

Care ragazze e ragazzi,
vi scrivo come Ministro, come padre ma soprattutto come italiano a voi che rappresentate il futuro del nostro Paese. Oggi siete stati selvaggiamente colpiti, per la prima volta nella nostra pur travagliata storia unitaria e repubblicana, davanti ad un edificio pubblico nel quale vi stavate recando sicuri di essere protetti, per imparare a diventare cittadini. Capisco dunque che dentro ciascuno di voi e tra i vostri amici e compagni di classe possa nascere, assieme al dolore per la morte assurda della vostra compagna, un sentimento di sgomento per essere stati aggrediti lì dove non doveva succedere.
Il vostro sgomento è quello di tutti. Colpire da vigliacchi una scuola è infatti colpire l’Italia intera, perché lì si forma il suo futuro. Dovete credermi, sento profondamente questa responsabilità e con me tutto il Governo e l’Italia intera. Faremo di tutto perché una cosa del genere non succeda mai più, affinché voi entrando nella vostra scuola pensiate solo ai compiti e allo studio, alle amicizie e allo sport.
Immagino vi siano dentro di voi sentimenti come dolore e rabbia: non abbiate paura di averli. Oggi sono naturali. Solo vi dico e vi chiedo di non cedere ad essi, pensando di essere soli. Non lo siete. Siete invece la parte più importante di una grande comunità sulla quale potete contare, a partire dai vostri insegnanti e dal personale che lavora nella scuola. Sulla forza e sulla saldezza di questa comunità che ha in voi il suo futuro potrete fare affidamento affinché domani questi sentimenti possano lasciare il posto alla speranza e alla fiducia. Speranza che il Paese nel quale vivete diventi sempre più a vostra misura e sempre meno ceda spazio a illegalità e violenza.
Noi sapremo unirci: voi potete contare su di noi. Nelle prossime ore e nei prossimi giorni lavorerò ad iniziative in questo senso. Vi dimostreremo che i terribili fatti di oggi sono un segno di debolezza e non di forza di chi li ha compiuti. Vedrete che non sarete lasciati soli.”
A presto
Francesco Profumo

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