Demolite a «morsi». Le due torri di prilling dello stabilimento Enichem dismesso nel 1994, sono infatti rosicchiate dai morsi delle speciali pinze ado
Demolite a «morsi». Le due torri di prilling dello stabilimento Enichem dismesso nel 1994, sono infatti rosicchiate dai morsi delle speciali pinze adoperate per smantellare. Il «bene» ormai tutto esaurito, è rimasto il «male» sintetizzato in quella bonifica di un sito martoriato da pratiche produttive non sempre inconsapevolmente attuate. Quelle torri avrebbero dovuto essere abbattute da anni.
Operazioni andate avanti lentamente, quasi una concessione in più quando invece c’erano da eliminare fonti di inquinamento pericolose che hanno prodotto, sostengono organismi qualificati oltre che espressioni della popolazione residente, danni di ogni genere all’ambiente e alla salute pubblica.
Fonti di inquinamento non tutte individuate ed estirpate. L’ultima «scoperta» è recente: una discarica occultata e dimenticata indicata come la «discarica Marchesi», conterrebbe di tutto e di più di quanto di micidiale è stato prodotto in quello stabilimento. Lo hanno appurato i carotaggi eseguiti. A distanza di oltre una dozzina di anni, la bonifica è ancora tutta da completare nel sottosuolo.
Quest’ultima vicenda è finita anche in Parlamento, perchè il sindaco Angelo Riccardi ne aveva informato il consiglio comunale impegnandosi a vigilare sulla faccenda. «La società sostiene – scrive il deputato Pd Michele Bordo – di aver avviato la valutazione degli interventi integrativi al programma dei lavori di bonifica e di aver formalizzato al ministero dell’Ambiente una richiesta di variante ai progetti presentati nel 2000 per l’avvio delle attività. Non ho motivo di dubitarne, ma ritengo più che opportuna un’informativa del ministero su una vicenda che ha allarmato non poco le comunità di Manfredonia e Monte Sant’Angelo, già segnate dai lutti di 17 operai dell’Enichem morti a causa di identiche forme di neoplasia». L’on. Bordo chiede pertanto l’intervento della commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti.
Michele Apollonio-La Gazzetta del Mezzogiorno
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