Risposta di La Torre a Riccardo

Ferma la posizione di Michele La Torre, segretario di SEL-Manfredonia, circa l’abbandono del consigliere Leo Riccardo del partito. «Non posso tacere -

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Ferma la posizione di Michele La Torre, segretario di SEL-Manfredonia, circa l’abbandono del consigliere Leo Riccardo del partito. «Non posso tacere – ha affermato La Torre – di fronte all’atteggiamento del ex consigliere SEL, Leo Riccardo, e alle sue dichiarazioni.

In base a come sono andate le cose, mi chiedo – e con me se lo chiedono tutti i compagni di sezione: ma Leo Riccardo è stato nella coalizione veramente come rappresentante del partito o vi è stato semplicemente per altre ragioni? Sospetta fu la sua decisione quando in una “notte d’estate” passò dal PD al SEL senza aver interpellato né gli organismi locali né quelli  provinciali. Lui sostiene di non essere d’accordo con la linea del partito, eppure non ha mai partecipato a nessuna riunione, ma ha semplicemente condotto insieme ad un manipolo di audaci degli attacchi giornalistici sulla regolarità del tesseramento effettuato nel 2011, mettendo continuamente in dubbio la lealtà e la serietà di tutti i giovani che hanno scelto di partecipare al progetto di Sinistra Ecologia e Libertà a Manfredonia.

Dunque, mi chiedo come mai questa sua improvvisa sterzata verso il SEL di Manfredonia?». Riguardo alla notizia di un suo eventuale incarico nella struttura dell’inceneritore della Marcegaglia, La Torre ha affermato: «Se fosse vero, in quanto consigliere comunale, sarebbe in palese conflitto di interessi e la sua posizione nei confronti dei cittadini e dei suoi elettori sarebbe alquanto imbarazzante». Per quanto riguarda la TAV anche la sezione di Manfredonia è con Nichi Vendola. Essa crede fermamente che il dissenso per la TAV debba essere espresso, ma in forme civili e non violente. «Il SEL come propria linea di principio politico – ha ribadito La Torre –rifiuta sempre la violenza, di qualsiasi forma essa sia, credendo tuttavia che ogni persona debba essere libera di esprimere il proprio parere e di mostrare il proprio disappunto. Ogni cosa deve essere fatta nel rispetto delle persone e senza recare danno alcuno ad esse e alla collettività. Non va dimenticato, poi, che ci sono le validissime ragioni di quei cittadini che andrebbero ascoltate, ma i violenti non fanno altro che oscurarle e soffocarle.

Certamente, è da considerarsi apprezzabile il comportamento di quel carabiniere che di fronte ad un manifestante NO TAV che lo insultava e offendeva, ha mantenuto una posizione ferma e civile, incassando gli insulti e guardandolo solo fisso negli occhi. La TAV ha molte falle dal punto di vista ambientale, sociale, economico e politico. Sarebbe comunque conveniente ascoltare prima le ragioni di quella gente per trovare una soluzione comune e meno “dolorosa” e sicuramente impermeabile ai sinistri interessi partitici e mafiosi».

 
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