Madre Teresa di Calcutta. La vita, lo spirito e il messaggio

La figura di Madre Teresa, a distanza di 14 anni dalla sua scomparsa, resta profondamente attuale ed il Sindaco di Manfredonia, Angelo Riccardi, con l

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La figura di Madre Teresa, a distanza di 14 anni dalla sua scomparsa, resta profondamente attuale ed il Sindaco di Manfredonia, Angelo Riccardi, con la fondamentale collaborazione del “Centro Madre Teresa di Calcutta”, ha fatto in modo che da lunedì 9 gennaio e sino a domenica 15 gennaio 2012 si svolga in città la Mostra Fotografica “Madre Teresa di Calcutta. La vita, lo spirito e il messaggio”.

Il Centro (MTC) è un’organizzazione senza scopo di lucro la cui fondazione fu proposta dall’Ufficio di Postulazione di Madre Teresa, nel 2002. Il “Centro Madre Teresa di Calcutta” è costituito dalle Missionarie della Carità, congregazione fondata proprio da Madre Teresa e le cui suore si dedicano principalmente ad opere di assistenza morale e materiale nei confronti dei poveri, si è prefisso l’obiettivo di promuovere la conoscenza e la devozione verso la religiosa attraverso lo studio e la divulgazione della sua opera e del messaggio che ha lasciato a noi tutti.

“Non si può non ammirare la vita di Madre Teresa, un’esistenza spesa tra i poveri – dice Angelo Riccardi – nel restituire loro la dignità di cui spesso vengono privati. Troppo spesso il concetto di ‘assistenza’ è sinonimo di imposizione dall’alto, pratica umiliante per chi riceve un determinato sostegno; la piccola suora albanese ha saputo invece invertire questo rapporto creando una relazione paritaria tra chi dona e chi riceve. Madre Teresa ha sconvolto le logiche culturali della nostra società moderna, ha sottolineato che i poveri sono coloro che non ricevono amore e, anche fra i cosiddetti ‘ricchi’, molti vivono lontani dall’amore. Lei non fu una teologa, ma da tutti i discorsi che fece scaturiscono una spiccata spiritualità e una profonda capacità di giudizio sulla società odierna, tuttora in grado di inquietare le nostre coscienze”.

Lunedì 9 gennaio 2012, alle ore 10, è prevista l’inaugurazione della Mostra con il Sindaco Riccardi e Monsignor Michele Castoro. Quanti non potranno essere presenti si potranno rifare durante tutto l’arco della settimana: da lunedì 9 a domenica 15 gennaio sarà possibile visitare la mostra, presso la sede del Laboratorio Urbano Culturale “Peppino Impastato” (ex Mercato Ittico) , tutti i giorni dalle ore 10 alle ore 13 e dalle ore 18 alle ore 23.
L’ingresso è libero.

Brevi cenni biografici su Madre Teresa
Gonxha Agnes, questo il nome con cui fu battezzata Madre Teresa, nacque a Skopje (Albania) ed era la più piccola di cinque figli. All’età di diciotto anni decise di prendere i voti ed entrò, come aspirante, nelle Suore di Loreto che svolgevano attività missionaria in India. Fu proprio questa la sua meta, l’anno successivo, dopo la breve permanenza a Dublino; in Irlanda, infatti, cominciò ad imparare l’inglese e ricevette il velo di postulante. Restò a Calcutta brevemente e venne inviata nel Darjeeling per poter completare la preparazione, studiando inglese e bengali e insegnando nella scuola annessa al convento. A 21 anni prese i voti temporanei assumendo il nome di Maria Teresa.

Tornò a Calcutta, per un lungo periodo di ben 17 anni, ma la regola delle Suore di Loreto non le permetteva di allontanarsi dal convento; questo non fu un limite per la coriacea religiosa che, grazie al volontariato svolto da alcune sue alunne, conquistò sempre maggiore consapevolezza delle misere condizioni di vita della gente che abitava nelle baraccopoli. I voti perpetui furono pronunziato a 27 anni e divenne così Madre Teresa, nome con cui tutti la conosciamo.

Nel 1946 ci furono violenti scontri, a Calcutta, tra indu, sikh e musulmani. Una settimana intera di violenze che produssero migliaia di morti e feriti, lasciando la città paralizzata. Madre Teresa uscì dal convento per procurarsi del cibo e rimase profondamente colpita e turbata dalla devastazione palesatasi davanti ai suoi occhi. Poche settimane dopo Madre Teresa ricevette quella che lei ha definito “la chiamata nella chiamata”. “Quella notte aprii gli occhi sulla sofferenza e capii a fondo l’essenza della mia vocazione […] Sentivo che il Signore mi chiedeva di rinunciare alla vita tranquilla all’interno della mia congregazione religiosa per uscire nelle strade a servire i poveri. Era un ordine. Non era un suggerimento, un invito o una proposta”.

Ci vollero due anni, ma Madre Teresa riuscì a convincere le consorelle e l’arcivescovo di Calcutta che c’era bisogno di lei fuori del convento per mettersi al servizio dei “più poveri tra i poveri”. Cominciò a formarsi presto una vera e propria rete di volontari e nel 1950 Madre Teresa fondò le Missionarie della Carità. Una congregazione la cui missione era quella di prendersi cura “di tutte quelle persone che si sentono non volute, non amate, non curate dalla società, tutte quelle persone che sono diventate un peso per la società e che sono fuggite da tutti”. Le prime aderenti furono dodici ragazze, tra cui alcune sue ex allieve alla Saint Mary. Stabilì come divisa un semplice sari, che era l’abito che le donne del luogo usavano per ripulire le strade di Calcutta e pare fu scelto da Madre Teresa perché il più economico fra quelli in vendita, bianco e azzurro: bianco “come la purezza” e azzurro a simboleggiare la presenza costante della Madonna nella sua vita spirituale.

Il mondo si accorse così di questa donna minuta nel fisico ma di una statura morale incommensurabile e, nel 1979, le fu attribuito il Premio Nobel per la Pace. Dopo aver incontrato Papa Giovanni Paolo II per l’ultima volta, rientrò a Calcutta dove il 5 settembre 1997 la sua vita terrena giunse al termine. Il 19 ottobre 2003 Papa Giovanni Paolo II proclamò Madre Teresa beata di fronte ad una folla, riunita in Piazza San Pietro, rappresentativa di tutte le diversità del mondo che aveva toccato nel corso della sua vita. A questo proposito una citazione di Madre Teresa rende perfettamente l’idea: “Se mai diventerò una santa, sarò di sicuro una santa dell’oscurità. Sarò continuamente assente dal Paradiso per accendere la luce a coloro che, sulla terra, vivono nell’oscurità”.

Matteo Fidanza
Ufficio Stampa e Comunicazione – Comune di Manfredonia
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