“Reintegro in servizio per il dottor Maurizio De Luca, presso la S.C. di Ostetricia e Ginecologia del P.O. di Manfredonia, con le funzioni già ricoper
“Reintegro in servizio per il dottor Maurizio De Luca, presso la S.C. di Ostetricia e Ginecologia del P.O. di Manfredonia, con le funzioni già ricoperte prima del recesso a decorrere dalla data di effettiva immissione in servizio, fatta salva la decisione che verrà emanata in sede di reclamo”. E’ quanto disposto con recente delibera dell’Asl Foggia, a firma del direttore sanitario dott. Leonardo Trivisano e del direttore amministrativo dott. Nicola Ciccarelli, adottata dal direttore generale dott. R.Castrignanò. Il provvedimento – notificato all’interessato e alle strutture aziendali – è stato adottato in seguito all’esecuzione dell’Ordinanza del G.I. del Tribunale di Foggia – emessa in data 20.12.2011 – sul ricorso presentato dal citato professionista medico. Il dott. De Luca, con nota del 22.12.2011, aveva infatti trasmesso la sentenza emessa dal Giudice del Lavoro di Foggia – del 20.12.2011 – sul ricorso presentato dallo stesso, relativamente al reintegro.
In precedenza era stato stabilito il “recesso per giusta causa” del professionista indicato, dopo il provvedimento dell’Asl/Fg – Deliberazione D.G. n.1210 del 02.08.2011 immediatamente esecutivo, ai sensi dell’articolo 36, c.2. del Contratto collettivo nazionale del lavoro della Dirigenza medica e Veterinaria.
QUALI LE MOTIVAZIONI DEL “RECESSO PER GIUSTA CAUSA” ?. Sulla base dell’istruttoria espletata dal dottor Armando Liberatore, dirigente dell’Area Gestione del Personale, e Responsabile del Procedimento, era risultato che, con nota del 23 aprile 2010, l’Asl/Fg aveva contestato, ai sensi delle norme del CCNL citate, al dirigente medico ginecologo del San Camillo – a seguito indagine della Guardia di Finanza, Tenenza di Manfredonia – di “aver effettuato 17 visite a pagamento al costo di 50 euro cadauna ma senza rilasciare fatture o altro documento fiscale a nome dell’Asl”.
L’indagine della Guardia di Finanza. L’indagine della Guardia di Finanza – FOCUS
A seguito della contestazione, il dottor M.D.L., a mezzo del proprio legale, faceva pervenire controdeduzioni scritte sulle “modalità procedurali” ma che “non risultavano esaustive nel merito della vicenda”, “soprattutto in relazione ai fatti accertati dai militari della Tenenza della Guardia di Finanza di Manfredonia, tanto da ritenere tacita acquiescenza ai rilievi da essa formulati”.
Ingresso Compagnia (già Tenenza) Guardia di Finanza di Manfredonia (ST)
L’INDAGINE PARTITA CON DEI QUESTIONARI. E’ noto inoltre alla comunità locale come nel 2009 siano stati diversi i cittadini (vale a dire le mamme in gravidanza) ad aver ricevuto dei questionari relativi alle visite ginecologhe effettuate nell’anno. Dei questionari nei quali sarebbero state poste ai pazienti delle domande relative al tipo di assistenza medica che gli stessi avrebbero ricevuto per la loro gravidanza. Nei questionari (redatti dalla Tenenza della Guardia di Finanza Manfredonia, attuale Comando Compagnia, Comandante Enrico Della Valle) sarebbe stato anche menzionato il numero delle visite delle pazienti e l’esborso economico che le stesse avrebbero dovuto pagare per l’assistenza medica (vale a dire per la visita dal ginecologo) . Spesso durante una gravidanza, soprattutto nei mesi iniziali, sono diverse le visite mediche-specialistiche alle quali le pazienti devono sottoporsi prima della nascita del proprio figlio. I questionari inviati sarebbero stati utili proprio per accertamenti sulle visiste delle donne in gravidanze. I responsi forniti dall’utenza attraverso i questionari sarebbero stati meritevoli di ulteriori accertamenti dagli organi inquirenti. Da qui l’indagine della Tenenza della Guardia di Finanza di Manfredonia, con il coinvolgimento di professionisti medici, fra i quali sarebbero compresi anche dei noti primari.
Con nota del 08 settembre 2010, l’Asl aveva inoltrato al Comitato dei Garanti presso l’Assessorato alle Politiche della Salute della Regione Puglia la richiesta di parere preventivo sull’ipotesi di recesso dal rapporti di lavoro nei confronti del medico suddetto, per la sussistenza di “fatti e comportamenti, anche estranei alla prestazione lavorativa, di gravità tale da non consentire la prosecuzione, sia pur provvisoria, del rapporti di lavoro”.
Con nota del 20 luglio 2011, pervenuta il 22 luglio 2011, e acquisita al protocollo aziendale n.3/15509, agli atti dell’Area Gestione del Personale, il Comitato dei Garanti, previa audizione del Dirigente medico interessato al provvedimento, aveva ritenuto “come già evidenziato nel verbale 4 che a norma di legge e del CCNL si configura(va) recesso per giusta causa per la fattispecie di reato segnalato”. Dunque le disposizioni dell’Asl, la sentenza del Giudice del Lavoro e con recente provvedimento il reintegro in servizio.
In base alle indagini del tempo, diversi furono i professionisti medici sottoposti al vaglio degli accertamenti. L’unico provvedimento emerso risulterebbe in ogni modo quello citato.
Ginecologia/Ostetricia P.O. Manfredonia
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