Il Consiglio comunale ha approvato il Piano di autogestione della pesca che di fatto avvia una nuova visione delle attività di pescaUn “Piano di autog
Il Consiglio comunale ha approvato il Piano di autogestione della pesca che di fatto avvia una nuova visione delle attività di pescaUn “Piano di autogestione della pesca del bianchetto e del rossetto nel Golfo di Manfredonia”. Lo ha proposto la Giunta comunale al Consiglio comunale che lo ha approvato con i voti favorevoli della maggioranza (19) e quelli contrari della opposizione (4).“L’attivazione di questo Piano – ha spiegato l’assessore alla pesca Antonio Angelillis – per sopperire alla ormai impossibilità di ottenere altre deroghe per quella pesca vietata dalla Comunità europea sin da 1999 e assicurare pertanto alla nostra marineria una alternativa di lavoro. L’importanza economica e sociale della pesca del bianchetto e del rossetto ci ha portati a sperimentare attrezzi e di individuare al tempo steso un piano di autogestione della risorsa che veda coinvolti gli stessi operatori della pesca in modo da regolare il prelievo in funzione della domanda per determinare redditi adeguati alle imprese di pesca”.
Con l’avvio di questo progetto si intende sostenere il passaggio socio-culturale verso una diversa tecnologia che tenga conto delle mutate condizioni ambientali e organizzative e dunque rivelarsi come fattore regolatore delle attività di cattura. Il progetto prevede infatti l’impiego di attrezzature sperimentali (rete a fonticella in vece di quella a strascico proibita) i cui risultati saranno confrontati con quelli che si ottengono con attrezzatura tradizionale in modo da verificarne la validità tecnica ed economica. Per realizzare le nuove metodologie di pesca, il progetto prevede anche la formazione degli operatori coinvolti nel Piano di autogestione della pesca del bianchetto e del rossetto nonchè dell’utilizzo della nuova attrezzatura.
Il Piano si articola in cinque fasi: Pianificazione delle attività (8 mesi), Sperimentazione imbarcazione pilota e tradizionali (2 mesi), Riduzione dell’attività di pesca (3,5 mesi), Elaborazione del Piano di autogestione (2 mesi) , Formazione ( 2 mesi). La spesa prevista è di 280 mila euro cofinanziata dalla Regione Puglia per 250 mila euro e dal Comune di manfredonia per 30 mila euro.
Al di là della sua operatività, il progetto ha per fine fondamentale quello di innescare un cambio o aggiramento della cultuta della pesca. Le politiche comunitarie della pesca hanno profondamente cambiato le regole tradizionali non più risponendeti alle esigenze ambientali ed operative dei pescatori. Con queste inderogabili direttive si deve confrontare anche la gestione della pesca nel Mediterraneo e dunque nell’Adriatico anch’esso alle prese con le forti criticità accumulate nel tempo. Di qui la necessità di affrontare le nuove sfide per la sopravvivenza delle attività di pesca.
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