Potito Salatto, co-amministratore delegato della clinica privata San Michele di Manfredonia, chiusa dal 14 giugno del 2010 a seguito della revoca dell
Potito Salatto, co-amministratore delegato della clinica privata San Michele di Manfredonia, chiusa dal 14 giugno del 2010 a seguito della revoca dell’accreditamento disposto dalla giunta regionale alla luce delle irregolarità accertate dal Dipartimento di prevenzione dell’Asl Foggia, il prossimo 30 giugno incontrerà i segretari provinciali di categoria di Cgil, Cisl e Uil e le rsa.
La notizia è arrivata dopo 24 ore dalla prima delle manifestazioni di protesta inscenata dai dipendenti della casa di cura che l’altra mattina hanno presidiato i cancelli, esposto manifesti e distribuito volantini a passanti e automobilisti, in vista di un incontro con il sindaco di Manfredonia, Angelo Riccardi.
I lavoratori della struttura sanitaria, una cinquantina di unità tra medici, infermieri e personale ausiliario e amministrativo, avevano deciso di mobilitarsi dopo aver realizzato che, nonostante la Regione avesse conferito l’accreditamento istituzionale (conditio sine qua non) richiesto dalla Daunia Medica srl, che aveva precedentemente ottenuto il via libera alla riconversione nosologica, la proprietà non si era affatto adoperata per la riapertura della stessa, continuando a mantenere una cortina di silenzio con il personale e le organizzazioni sindacali.
Ad esasperare gli animi c’è anche la scadenza, a giorni, della cig in deroga che non può essere prorogata con il sopraggiunto accreditamento e il timore di una riduzione del personale prospettata da Salatto come inevitabile in ragione della diminuzione del tetto di spesa. La riunione con le organizzazioni sindacali e i rappresentanti sindacali aziendali dovrebbe fare finalmente chiarezza sulla volontà reale di Daunia Medica di riaprire o meno la clinica autorizzata ai ricoveri nelle branche mediche della geriatria e della lungodegenza.
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