Manf TV Logo
MENU

Crollo delle vaccinazioni pediatriche, la Puglia guida il calo nel Mezzogiorno

La Puglia si distingue negativamente nel quadro delle vaccinazioni pediatriche in Italia, risultando la regione con il calo più accentuato nelle cop

ALCOL E TELEFONO AL VOLANTE, ARRIVA SUPER-STRETTA. VERSO L’OK AL NUOVO CODICE DELLA STRADA, MULTE SALATE E SOSPENSIONI
Residenti Sciale: dopo intervento sindaco, riallacciata acqua
Spiagge libere, sedie job per consentire l'accesso ai disabili

La Puglia si distingue negativamente nel quadro delle vaccinazioni pediatriche in Italia, risultando la regione con il calo più accentuato nelle coperture per i vaccini obbligatori. Secondo quanto riportato da Repubblica, tra il 2022 e il 2023 le somministrazioni dell’esavalente (polio, difterite, tetano, pertosse, epatite B, emofilo dell’influenza) sono diminuite del 2,8%, mentre quelle del quadrivalente (morbillo, parotite, rosolia, varicella) hanno segnato un calo dell’1,4%. Un trend che fa scendere la regione ben al di sotto della soglia del 95%, considerata essenziale per raggiungere l’immunità di gregge.

I dati del Ministero della Salute evidenziano una tendenza preoccupante in tutto il Mezzogiorno, con cali significativi anche in Calabria e Marche. L’unica eccezione nel Sud resta la Campania, che riesce a mantenere le coperture sopra il 95%. Se in alcune regioni la riduzione della copertura può essere attribuita a una generale disaffezione verso i vaccini, in Puglia la contrazione sembra legata anche alle difficoltà del sistema sanitario regionale nel garantire continuità ai servizi vaccinali.
L’ex assessore alla Salute e professore di Igiene e sanità pubblica dell’Università del Salento, Pierluigi Lopalco, ha spiegato a Repubblica che gli effetti della pandemia si fanno ancora sentire: molti genitori, nel periodo del Covid, hanno evitato di portare i figli negli ambulatori per paura del contagio, mentre il sistema sanitario pugliese ha dovuto concentrare le risorse sulle vaccinazioni anti-Covid, trascurando le campagne pediatriche. Questo ha accentuato il divario tra Nord e Sud, con le regioni più strutturate che hanno rafforzato i propri servizi e migliorato le coperture vaccinali, mentre quelle più fragili hanno subito ulteriori flessioni.
Gli effetti di questa riduzione sono già evidenti: nel 2024 si sono registrati 1.045 casi di morbillo, a fronte dei soli 44 dell’anno precedente. Un aumento allarmante, che dimostra come la minore copertura vaccinale stia già avendo conseguenze dirette sulla diffusione di malattie infettive. A livello nazionale, la flessione dello 0,39% per l’esavalente e il lieve aumento dello 0,24% per il quadrivalente non sono indicatori preoccupanti, ma la situazione del Sud, e in particolare della Puglia, rischia di aggravarsi ulteriormente con l’entrata in vigore dell’autonomia differenziata.

Secondo gli esperti, senza un’inversione di tendenza e un rafforzamento della rete vaccinale, la regione potrebbe trovarsi in una condizione di emergenza sanitaria nei prossimi anni, con il ritorno di malattie che si pensavano ormai sotto controllo.