UNA PIAZZA che dal largo Baselice travalicherebbe Viale Nazario Sauro per estendersi fino a lambire la banchina di Tramontana del porto storico. Una

UNA PIAZZA che dal largo Baselice travalicherebbe Viale Nazario Sauro per estendersi fino a lambire la banchina di Tramontana del porto storico. Una notevole area che dal Mercato ittico arriva sino alla palazzina della Lega navale, che si apre dinanzi al centro storico della città. Uno snodo urbanistico che si presta ad una serie di utilities essenziali.
«L’IDEA della disponibilità di quell’area è stata si inserisce in un ambizioso progetto di riqualificazione del fronte mare, con l’obiettivo di favorire lo sviluppo turistico, commerciale, produttivo e culturale di un’area distintiva della città, una modalità che valorizzerebbe il collegamento tra città e porto in una parte significativa dell’abitato»: così Giovanni Mansueto, dinamico assessore alla rigenerazione e pianificazione urbana, già autore di interventi attinenti alle sue deleghe, progetta lo sviluppo di un’area al momento pressoché inutilizzata, che tornerebbe oltremodo utile alla città non solo dal punto di vista urbanistico.
STORICAMENTE quell’area è stata, nell’immediato Dopoguerra, recuperata dal mare che si infrangeva sulla scogliera sulla quale i Dangiò eressero le mura fortificate intorno alla neonata Manfredonia. Dopo essere stata occupata da attività industriali poi dismesse, quell’area demaniale marittima è rimasta pressoché inattiva. Di qui l’idea del Comune di acquisirla per destinarla, opportunamente riqualificata, a servizio della città.
UN PROGETTO dagli aspetti complessi da risolvere, ai quali si è già messo mano. L’atto fondamentale è la deliberazione votata alla unanimità dalla giunta a guida La Marca, con la quale si è avviata la procedura ex articolo 34 del Codice della navigazione (“Con provvedimento del ministro per le comunicazioni, su richiesta dell’amministrazione statale, regionale o dell’ente locale competente, determinate parti del demanio marittimo possono essere destinate ad altri usi pubblici, cessati i quali riprendono la loro destinazione normale”) per la presa in consegna di quell’area di competenza dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale della quale il porto di Manfredonia fa parte, per destinarla ad usi pubblici.
ATTUALMENTE su quell’area insistono due fabbricati in muratura che potrebbero essere riutilizzati per servizi e attività territoriali, e un capannone in metallo che andrebbe demolito. Il settore Urbanistica e sviluppo sostenibile, l’Ufficio demanio e patrimonio, assieme agli altri settori comunali competenti, sono all’opera per predisporre gli atti necessari per la richiesta di presa in consegna di quell’area.
«IL PIANO di recupero di quell’area – ha rilevato il sindaco La Marca – si inserisce in una strategia di sviluppo integrato volta a trasformare il territorio in un polo attrattivo per nuove attività commerciali, sociali, culturali. Un tassello fondamentale per il rinnovamento dell’identità urbana di Manfredonia, in cui il demanio marittimo diventa risorsa strategica per il benessere e la crescita economica del territorio».
È questo un primo intervento su un razionale riassetto del territorio che va adeguato alle rinnovate e progredite esigenze della città e «creare le basi – afferma il sindaco – per un futuro sviluppo sostenibile del territorio che rafforzi il legame tra il centro storico, il potenziamento urbanistico e il mare».
Michele Apollonio
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