Due per mille ai partiti: in Puglia fondi record per Pd, M5S e FdI

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Due per mille ai partiti: in Puglia fondi record per Pd, M5S e FdI

Due per mille ai partiti politici, dal Ministero dell’Economia e delle Finanze arrivano i dati ufficiali relativi alle scelte degli italiani (e dei cittadini delle singole Regioni) circa la destinazione dello 0,2% dell’Imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef) che i contribuenti possono scegliere di destinare a un partito politico iscritto in un registro ufficiale. Ogni contribuente, infatti, dal 2014 (anno di istituzione del due per mille) può decidere di destinare il 2 per mille della propria Irpef ad un partito politico come finanziamento.

Tale scelta deve essere espressa in fase di dichiarazione dei redditi, come stabilito dall’articolo 12 del decreto legge n.149/2013. Per esprimere la scelta a favore di uno dei partiti politici destinatari della quota del due per mille dell’Irpef, il contribuente è tenuto ad apporre la propria firma nel riquadro della scheda, indicando nell’apposita casella il codice del partito prescelto. La scelta deve essere fatta esclusivamente per uno solo dei partiti politici beneficiari.

Questo sistema, è bene evidenziare, si distingue dagli analoghi 5 per mille e 8 per mille, destinati invece a supportare gli enti no-profit e confessioni religiose.

Con le dichiarazioni dei redditi del 2024 (relative all’anno di imposta 2023), dunque, circa due milioni di contribuenti (in Puglia sono stati quasi 75mila, poco più di 10mila in Basilicata) hanno scelto di destinare il 2 per mille dell’Irpef ai partiti politici. Questo meccanismo ha generato fondi per 29,79 milioni distribuiti tra tutte le formazioni. Le donazioni, così come si evince consultando i dati pubblicati dal Mef, sono in aumento: nelle dichiarazioni dei redditi del 2023 pubblicate l’anno scorso (anno di imposta 2022) erano stati infatti 1,74 milioni i contribuenti che avevano fatto questa scelta per un totale di 24,058 milioni di euro raccolti.

A livello nazionale, il podio dei partiti che hanno ricevuto più finanziamenti è rimasto invariato rispetto allo scorso anno. Il Pd si conferma al primo posto, con 10,3 milioni di euro, pari al 30,62% delle scelte totali (effettuate dall’1,5% dei contribuenti). Al secondo posto troviamo Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale, che è stato scelto dallo 0,91% dei contribuenti, per un totale di 5,65 milioni di euro, ovvero il 18,62% sul totale delle scelte.

Al terzo posto c’è il Movimento 5 Stelle, con 2,7 milioni di euro destinati dallo 0,57% dei contribuenti (11,65% delle scelte totali). Perde posizioni e arriva invece al settimo posto, rispetto al quarto dello scorso anno, la Lega, scelta dallo 0,22% dei contribuenti.

In Puglia il Pd è stato scelto da oltre 20mila contribuenti, segue il M5S da 15.670 contribuenti e FdI-An scelto da 14.822 contribuenti. Forza Italia è stata scelta da 2.356 contribuenti. Avanzano anche Europa Verde-Verdi e Sinistra Italiana, scelti rispettivamente da 3.149 e 4.013 contribuenti pugliesi. Sud chiama Nord è stata scelto da 3.189, il Partito Socialista italiano da 1.158 e Più Europa da 1.175 contribuenti. Spiccano anche i 42 pugliesi che hanno scelto di destinare il proprio 2 per mille a Stella Alpina (partito politico regionalista attivo in Valle d’Aosta), 44 a Campobase (un «partito di cultura autonomista» nato a Trento) e 80 contribuenti hanno scelto Union Valdotaine, un altro un partito politico di ispirazione autonomista attivo in Valle d’Aosta.

È bene ricordare che una recente proposta del Governo puntava ad aumentare il tetto massimo del 2 per mille da 25 a 42 milioni di euro. La riforma avrebbe introdotto una redistribuzione delle quote non espresse in base alle scelte effettivamente indicate dai contribuenti, un meccanismo già utilizzato per l’8 per mille. Il presidente Mattarella ha respinto l’emendamento, sottolineando la mancanza di requisiti di necessità e urgenza e la disomogeneità rispetto al decreto fiscale in cui era stato inserito. Questa decisione ha sollevato un dibattito sull’opportunità di modificare il sistema di finanziamento dei partiti senza una discussione parlamentare approfondita.

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