Luciana Di Bisceglie: La Puglia ha 87mila imprese femminili

Oltre 87mila imprese femminili, l’85% delle quali ha una presenza esclusiva di donne nel capitale e in ruoli di responsabilità. Si tratta ins

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Luciana Di Bisceglie: La Puglia ha 87mila imprese femminili

Oltre 87mila imprese femminili, l’85% delle quali ha una presenza esclusiva di donne nel capitale e in ruoli di responsabilità. Si tratta insomma di imprese interamente in rosa, come proprietà e management.

Per Luciana Di Bisceglie, presidente della Camera di Commercio di Bari e di Unioncamere Puglia, se le iniziative sono pensate bene, il territorio risponde. E lo fa in qualsiasi settore: commercio, servizi alla persona (parrucchieri, estetisti, centri benessere), turismo, confezioni di abbigliamento e industria di trasformazione alimentare. Vi è anche un’altissima presenza di imprese al femminile nell’agricoltura e nell’edilizia.

La fotografia che ne deriva è confortante, anche se si riscontrano ancora difficoltà per l’imprenditoria femminile. In termini generali, le difficoltà che le donne incontrano nella vita lavorativa e imprenditoriale sono un problema di tutto il Paese. Ci sono però anche segnali positivi.

Ad esempio, Unioncamere Puglia ha di recente collaborato con la Sezione per l’attuazione delle politiche di genere della Regione Puglia nella gestione di un bando denominato “Un’Impresa alla Pari”, un’iniziativa pilota per promuovere la Certificazione della Parità di Genere (UNI/PdR 125:2022). L’attesa era di qualche decina di risposte, magari da parte delle imprese più sensibili al tema. Invece la misura è andata esaurita dopo pochi giorni per esaurimento dei fondi.

In meno di un mese sono arrivate 219 richieste, gli stessi numeri della Lombardia in un sesto del tempo: un risultato francamente sbalorditivo. L’iniziativa è stata rifinanziata altre due volte dalla Regione e attualmente sono in corso le prime liquidazioni di aziende certificate. Questa azione continuerà anche nel 2025.

Sul piano legislativo, la Regione Puglia ha un percorso interessante. Diciassette anni fa, con la Legge Regionale 7/2007 sono stati indicati i principi ispiratori dell’azione regionale per la gender equality. In ogni caso un primo tema è quello dei finanziamenti.

Ottenere la Certificazione UNI/PdR 125:2022 non può essere solo una buona prassi o un tema da bilancio sociale, ma dovrebbe diventare vantaggioso per l’impresa. Si potrebbe fare concedendo in tutti i bandi e gli appalti regionali una premialità sostanziosa a chi sia in possesso della certificazione.

E poi non bisogna dimenticare la comunicazione. Di recente Unioncamere Puglia ha candidato “Wise”, un progetto di Cooperazione Territoriale, assieme alla Regione Puglia e a enti albanesi e montenegrini.

L’iniziativa intende valorizzare il patrimonio di storie di imprenditrici e poi trasformare questi contenuti in uno spettacolo teatrale e in un libro illustrato per bambini, perché le vicende di “donne che fecero l’impresa” possono diventare fonte di ispirazione e scatenare l’imitazione.

Infine, superando i confini regionali e di genere, c’è bisogno di più laureate e laureati, soprattutto in materie Stem. Serve potenziare gli Its nella loro posizione orientata al mercato. Quindi è la scuola a fare la differenza.

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