Il pranzo del 25 dicembre ? Anche i pugliesi scelgono il ristorante; poi sarà austerity

Andranno fuori a pranzo, con menù più costosi a Capodanno rispetto a Natale ma anche i pugliesi si allineeranno alla tendenza nazionale: quest’ann

Urologia: a Monte Sant’Angelo attivo il nuovo servizio
Lo scorso anno il traffico delle merci a Manfredonia è stato di 767mila tonnellate (+8,8%)
CAPODANNO, COSA FARE SE SI POSSIEDE UN ANIMALE

Il pranzo del 25 dicembre ? Anche i pugliesi scelgono il ristorante; poi sarà austerity

Andranno fuori a pranzo, con menù più costosi a Capodanno rispetto a Natale ma anche i pugliesi si allineeranno alla tendenza nazionale: quest’anno, ancor più del 2023, gli italiani che sceglieranno di fare il pranzo del 25 al ristorante saranno in crescita. Il dato nazionale parla chiaro: secondo le stime di Fipe-Confcommercio saranno 5,4 milioni in uno degli oltre 90mila locali aperti per l’occasione (68,6% del totale, in crescita rispetto al 66,2% del 2023). Un incremento del 2% rispetto al 2023 «che conferma la voglia degli italiani di tornare a vivere momenti conviviali fuori casa» afferma l’associazione secondo cui la spesa complessiva per il pranzo di Natale raggiungerà i 420 milioni di euro, in crescita del 5,8% rispetto all’anno scorso con costo spesa medio, per le formule di tutto compreso di 78 euro a persona. Secondo Lino Enrico Stoppani, presidente di Fipe-Confcommercio, «in un periodo segnato da grandi incertezze, legate sia ai conflitti internazionali sia alle incognite economiche, il cibo e la ristorazione si confermano strumenti di convivialità e conforto. Tuttavia, non dobbiamo dimenticare che dietro a questi momenti di gioia ci sono centinaia di migliaia di professionisti della ristorazione che lavoreranno anche durante i giorni di festa per rendere possibile tutto questo».

Anche i pugliesi, come detto, seguiranno la tendenza, allineati anche sui prezzi per i menù fissi. A confermarlo è Nicola Pertuso, presidente Fipe-Confcommercio Bari e Bat. «I dati sono quelli ma bisogna ricordare che nel periodo pre-natalizio c’è stato un drastico calo dei consumi che riprenderà proprio in questi giorni. Quest’anno, senza dubbio, il calo si è percepito molto di più rispetto agli altri anni». Una sorta di altalena: dopo il boom estivo, in particolare tra luglio e agosto, il calo è sembrato quasi fisiologico. «Il dato è che il portafoglio degli italiani – spiega Pertuso – e non degli stranieri è più leggero rispetto a quello del 2023 e anche del 2022, l’inflazione l’abbiamo sentita, adesso la proviamo perché l’effetto è lungo».

Non solo ombre, però. «Un dato ci dà un po’ di fiducia – aggiunge ancora l’imprenditore parlando di questo periodo – ovvero che i consumi fuori casa continuano ad aumentare. Negli Stati Uniti ci sono persone che addirittura non utilizzano la cucina. In Italia questo fenomeno non c’è, ma comunque i consumi crescono e quindi per moltissimi pugliesi il Natale sarà al ristorante, così come il Capodanno. Fortunatamente queste giornate festive importanti tengono, fermo restando che – ribadisce – il calo delle presenze nei ristoranti si è visto prima delle festività e temiamo che si possa vedere anche a gennaio e febbraio».

Per quanto riguarda le proposte, i prezzi variano in base ai menù, che sono quasi tutti fissi e che hanno impennate a Capodanno e costi più contenuti per Natale. «Mediamente – conferma Pertuso – a Natale la spesa media si aggira intorno ai 50 euro, mentre a Capodanno sale a 100». Ma, naturalmente, il dato è variabile: «Si possono trovare anche cene a 200 euro – spiega – e persino a cifre superiori, ma mediamente siamo allineati su costi anche più bassi. Si tratta comunque di menù che in altri giorni dell’anno nessuno pagherebbe a quelle cifre, ma bisogna ricordare che ci sono altre cose che incidono sul momento festaiolo». Quali? «Ci sono cose che vengono messe in atto nei ristoranti per queste occasioni, non si tratta semplicemente del cibo. A incidere sui costi sono anche l’accompagnamento musicale, le decorazioni, gli allestimenti, gli addobbi natalizi, le scenografie e una serie di altri fattori che fanno sì che quel prezzo aumenti. Sono tutte cose che comunque incidono». Finita la fase delle feste, come detto, toccherà fare i conti con un periodo di magra. «Il dato – conclude Pertuso – è già tracciato, le prospettive sono quelle, avremo un inverno complicato nel mondo della ristorazione, ma sarà mitigato comunque dall’affluenza turistica in quanto un po’ più di gente, da fuori Italia, arriverà».

COMMENTI

WORDPRESS: 0