Puglia, verso l’ok ai fondi Fsc: in arrivo 4,6 miliardi. Emiliano: «Spero di firmare con Fitto»

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Venerdì c’è stata la riunione che potrebbe aver chiarito gli ultimi dettagli tecnici sui contenuti dell’accordo con il governo. E ieri, parlando dell’elezione del ministro Raffaele Fitto a vicepresidente esecutivo della commissione Ue, il governatore Michele Emiliano ha spiegato che – forse – sullo sblocco dei fondi Fsc siamo al punto decisivo: la firma potrebbe arrivare presto, entro la prima settimana di dicembre, e così la Puglia dovrebbe poter contare sui 4,60 miliardi che servono per sostenere alcuni pilastri delle politiche di sviluppo.

Sui fondi Fsc sono appoggiate, ad esempio, le politiche di incentivazione alle imprese (ci sono 4.700 domande già istruite che attendono), ma anche il cofinanziamento alle risorse europee (la Regione deve garantire la quota del 15%). E fino allo scorso anno da Fsc arrivavano anche i soldi per cultura e turismo, per i quali al momento nel bilancio 2025 è previsto un tondo zero: una piccola parte di iniziative andrà sui fondi europei, che non possono coprire però i contributi a fondo perduto. Da qui l’importanza di avere un pezzo di carta che possa sbloccare la programmazione, anche per rendere più semplici le scelte del prossimo bilancio autonomo che dovrà andare in Consiglio prima di Natale.

In più dalle mani di Fitto è passata la mediazione che la Regione ha chiesto sulla legge per l’Acquedotto Pugliese, impugnata dal governo, che è al momento l’ultima strada possibile per evitare che nel 2026 il servizio idrico integrato vada a gara. La Puglia ha proposto di modificarla, ma non ha finora ottenuto il ritiro del ricorso alla Consulta. E i tempi stringono.

Ramoscelli di ulivo, dunque. «Come ho già detto – ha proseguito Emiliano – il Partito democratico italiano e in particolare i democratici pugliesi hanno molto sostenuto Fitto. Adesso lui sta nel governo di centrosinistra che governa l’Unione europea, sta al governo col Pd, ha il ruolo di rappresentare l’Italia, non il suo governo ma l’Italia. E ovviamente noi siamo contenti perché poi i pugliesi in fondo in fondo hanno un forte senso della della comunità. Quindi come ho sempre detto, per non esagerare in complimenti, meglio lui che che qualcun altro».

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