In occasione della Cop29, in corso a Baku, LinkedIn, network professionale al mondo con oltre un miliardo di utenti, ha rilasciato i nuovi dati del
In occasione della Cop29, in corso a Baku, LinkedIn, network professionale al mondo con oltre un miliardo di utenti, ha rilasciato i nuovi dati del suo Green skills report 2024, mettendo in evidenza una sfida cruciale per i paesi che partecipano alla conferenza. Mentre i leader mondiali si preparano a fare il punto sui progressi raggiunti in ambito climatico e a rivedere le proprie strategie per la sostenibilità, emerge con chiarezza l’urgenza di investire nella forza lavoro green.
Risulta evidente che la strada da percorrere è ancora lunga se si pensa che con una crescita media annua del 2.55% rispetto al 2020 e il 4,63% in più dello scorso anno, solo il 17% dei professionisti nel nostro Paese possiede attualmente un green job title o competenze legate alla sostenibilità. Questo conferma la significativa carenza di talenti necessari per affrontare la crisi climatica e progredire verso gli obiettivi di sostenibilità. La situazione è ancora più preoccupante se si considera che a livello globale l’offerta di talenti green è cresciuta solo del 5,6% tra il 2023 e il 2024, mentre la domanda è raddoppiata all’11,6%.
“Questi dati – afferma Marcello Albergoni, country manager di LinkedIn Italia – sono un campanello d’allarme, e non si può più perdere tempo. Ogni singolo obiettivo climatico è a rischio se non abbiamo una forza lavoro preparata per realizzare il cambiamento di cui abbiamo urgentemente bisogno. I nostri dati mostrano che i decisori politici hanno il potere di plasmare la domanda e l’offerta di talenti green. Nel momento in cui i governi finalizzano il prossimo decennio di impegni per il clima, devono prevedere investimenti dedicati a creare la forza lavoro qualificata per far fronte alla crisi climatica”.
La richiesta di professionisti green a livello globale è in costante aumento, i dati sulle offerte di lavoro green analizzate dal LinkedIn Economic Graph mostrano che, tra il 2021 e il 2024, la domanda di competenze green è cresciuta in media del 5,9% annuo a livello globale. In Italia, invece, l’incremento è stato inferiore, pari allo 0,12%. Nel 2024, tuttavia, l’8,27% delle offerte di lavoro su LinkedIn in Italia ha riguardato professioni green, una percentuale superiore al 7,5% registrato a livello mondiale.
In Italia, la domanda di figure legate alla sostenibilità risulta essere non omogenea e variabile a seconda del settore: agricoltura e allevamento (34,10%), servizi (32,80%) ed edilizia (32,03%) sono i settori che hanno assunto la maggior percentuale di lavoratori con green skill. Una tendenza simile si osserva anche a livello globale, con i settori dei servizi (23,1%), edilizia (20,6%) e agricoltura e allevamento (18,4%) in testa alla domanda. In questo scenario la professione che sta vedendo una crescita più rapida tra le offerte di lavoro nel nostro paese è quella del Geologo, cresciuto del 123%, seguita dal Consulente ambientale, inclusi coloro che si occupano degli aspetti relativi alla sicurezza. Oltre ai lavori, contano anche le competenze. Quella legata agli approvvigionamenti sostenibili è stata la più popolare sui profili LinkedIn quest’anno, con un aumento del 60,3% in un anno. Al secondo posto c’è la finanza sostenibile, seguita dalle politiche ambientali, dalle competenze di audit ambientale e della prevenzione degli sprechi.
Il gap in termini di accessibilità alle competenze green si sta ampliando per le donne e i giovani, che hanno meno probabilità di possedere queste skill rispetto agli uomini: attualmente, solo una donna su dieci a livello globale possiede queste competenze, rispetto a quasi un uomo su cinque. Inoltre, sebbene la GenZ stia dimostrando un forte interesse per le carriere green – con il 61% di giovani che desidera lavorare in questo ambito nei prossimi cinque anni – se continuiamo con l’attuale ritmo di formazione, solo un giovane su dieci avrà le competenze necessarie per accedere a questi lavori.
Per affrontare questa situazione e garantire che la transizione green sia inclusiva e di successo, LinkedIn suggerisce 3 azioni.
1) Includere gli investimenti per la forza lavoro negli obiettivi climatici: è fondamentale che le politiche climatiche non si concentrino solo sulla riduzione delle emissioni, ma anche sulla responsabilizzazione dei lavoratori ad assumere i nuovi ruoli che emergeranno nell’economia green.
2) Riconoscere i lavoratori come motore degli obiettivi climatici alla COP29: è fondamentale che la COP29 riconosca il ruolo imprescindibile dei lavoratori nel raggiungimento degli obiettivi climatici, in quanto ciò contribuirà a stimolare la collaborazione tra i vari settori e a sottolineare l’importanza della formazione in materia di energie rinnovabili ed efficienza energetica.
3) Inserire i centri per l’impiego, i partner e i dati nello sviluppo delle politiche climatiche: i governi dovrebbero collaborare con i centri per l’impiego, le Istituzioni educative e le imprese per includere il fabbisogno di manodopera nelle strategie climatiche. Tracciare l’offerta e la domanda di competenze green a livello locale consentirà di adeguare le politiche e di misurarne l’efficacia nel passaggio verso un futuro più green
COMMENTI