Rubata piante nell Oasi Laguna del Re, Manfredonia

Con grande rammarico, il Centro Studi Naturalistici-Pro Natura e i volontari dell’Oasi Laguna del Re denunciano un atto incivile che colpisce profonda

Regione Puglia, accesso ai servizi digitali: Spid e PagoPa obbligatori da oggi
Aperte le strade al Secondo Piano di zona e alla Gozzini
Previsione meteo Puglia lunedì, 10 giugno

Con grande rammarico, il Centro Studi Naturalistici-Pro Natura e i volontari dell’Oasi Laguna del Re denunciano un atto incivile che colpisce profondamente non solo l’ambiente, ma anche il cuore della comunità locale.

Diverse piante fiorite sono state sottratte dalle aiuole allestite all’ingresso dell’Oasi, pensate per accogliere gli insetti impollinatori e i visitatori.

Le aiuole erano state progettate e realizzate con l’obiettivo di offrire uno spazio vitale per specie fondamentali come api, farfalle e altri impollinatori, essenziali per l’equilibrio degli ecosistemi. La scelta delle piante, autoctone e adatte a favorire la biodiversità, non rispondeva solo a criteri estetici, ma a una visione ecologica ben precisa: garantire un ambiente ospitale per gli insetti che, ogni giorno, svolgono un ruolo insostituibile nella nostra catena alimentare e nel mantenimento della vita sulla Terra.

“Questo gesto non rappresenta soltanto un furto materiale, ma una vera e propria ferita inflitta al patrimonio naturale e collettivo di cui tutti siamo custodi. Tutta la natura visibile è solo immagine e simbolo”.

“Le piante rubate erano simboli di vita e speranza, un invito alla riflessione sul nostro ruolo come custodi di un mondo che non ci appartiene, ma che dobbiamo proteggere e preservare per le generazioni future. Con il loro gesto egoistico, gli autori del furto hanno dimostrato di ignorare l’importanza di questo delicato equilibrio, colpendo al cuore non solo l’oasi, ma l’intera comunità di esseri viventi che dipendono da questi spazi”.Il Centro Studi Naturalistici evidenzia che le piante sottratte non solo erano vitali per gli impollinatori, ma erano state scelte anche per accogliere i visitatori con un’immagine di bellezza e armonia, favorendo la connessione emotiva tra uomo e natura. “Le aiuole dell’oasi erano pensate per questo: permettere a ciascun visitatore di fermarsi, respirare e contemplare la meraviglia del mondo naturale, ricordandoci che anche nelle piccole cose risiede una bellezza che va protetta. Il furto delle piante non ha solo un impatto estetico o emozionale: si tratta di un danno reale e tangibile per l’ecosistema dell’oasi. Ogni pianta ha un ruolo specifico all’interno di un sistema ecologico complesso: fornire cibo, riparo e sostegno a una varietà di specie, molte delle quali oggi minacciate dall’azione umana. Le aiuole allestite erano state pensate per favorire questo equilibrio, in un’area già sottoposta a pressioni ambientali dovute ai cambiamenti climatici e all’impatto antropico. L’atto vandalico di rubare le piante compromette il lavoro di mesi di progettazione e manutenzione, ma, soprattutto, riduce le risorse vitali per gli insetti impollinatori, la cui sopravvivenza è legata alla disponibilità di spazi come quello creato all’ingresso dell Oasi.

Pertanto, per conto del vicepresidente nazionale della Federazione Pro Natura Vincenzo Rizzi, i volontari dell’Oasi Laguna del Re lanciamo un appello a coloro che con tanta superficialità si lasciano andare ad atti così meschini. “La cura dell’ambiente è un dovere di tutti, e proteggere spazi come questo richiede uno sforzo collettivo. Ogni cittadino è invitato a vigilare e a segnalare eventuali atti di vandalismo o furto, affinché simili episodi non si ripetano. Inoltre, è importante sottolineare che l’oasi non è solo un luogo fisico, ma un simbolo di rispetto reciproco tra esseri umani e natura. Le piante che vi crescono, gli insetti che vi volano e gli animali che vi abitano formano un unico, grande sistema di cui siamo parte integrante. Continuare a tutelare questo equilibrio è non solo un dovere morale, ma una responsabilità collettiva che dobbiamo onorare ogni giorno”.

“Il furto delle piante è un’offesa alla natura e alla comunità, ma è anche un’occasione per riflettere sull’importanza di proteggere ciò che è prezioso”.

COMMENTI

WORDPRESS: 0