Ristorazione in affanno, le famiglie tagliano le spese

Nel 2024, gli italiani spendono di più per i beni alimentari, ma la crisi del potere d'acquisto sta spingendo le famiglie a ridurre le spese fuori

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Nel 2024, gli italiani spendono di più per i beni alimentari, ma la crisi del potere d’acquisto sta spingendo le famiglie a ridurre le spese fuori casa, mettendo in difficoltà la ristorazione.

La spesa alimentare torna a crescere

Secondo l’Istat, a settembre 2024 le vendite al dettaglio hanno registrato un aumento del 1,2%. La crescita è stata guidata dai beni alimentari, che hanno visto un incremento del 1,7% in valore e del 1,5% in volume. Il dato suggerisce che gli italiani sono sempre più attenti alla qualità dei prodotti alimentari, optando per prodotti di maggiore qualità o a maggior valore, anche a fronte dell’aumento dei prezzi.

La ristorazione fatica a tenere il passo

La ristorazione, invece, sta vivendo un periodo difficile. I dati dei primi nove mesi del 2024 mostrano un rallentamento del trend dei volumi di bevande e prodotti alimentari consegnati a bar, ristoranti, pub e pizzerie. Il calo dei consumi è dovuto alla diminuzione del potere d’acquisto delle famiglie, che sacrificano le spese fuori casa per far fronte all’aumento del costo della vita. Antonio Portaccio, presidente di Italgrob, ha sottolineato la preoccupazione per la contrazione dei consumi in relazione alla forte diminuzione del potere d’acquisto delle famiglie. Marco Colombo, Svp di Circana, ha aggiunto che si evidenzia una progressiva contrazione della spesa media e del numero delle visite negli esercizi. L’inflazione e l’aumento dei costi delle materie prime stanno costringendo gli esercenti a rivedere le loro politiche commerciali.

L’inflazione e la concorrenza internazionale

La ristorazione affronta inoltre una doppia inflazione: quella legata alle materie prime e quella associata ai costi del personale. Il mercato dei consumi fuori casa, pur raggiungendo un valore di 101 miliardi di euro nel 2024 (+1,6% rispetto al 2023), mostra una tendenza al rallentamento. Solo grazie all’afflusso di turisti stranieri (con presenze record persino a settembre) si è mantenuto un valore positivo, mentre il numero di visitatori italiani continua a calare.

Le catene di ristorazione veloce resistono

In questo contesto difficile, le catene di ristorazione veloce, che si stanno espandendo nelle aree emergenti, rappresentano un’eccezione. La loro offerta di prodotti a prezzi accessibili e la loro capacità di adattarsi alle nuove esigenze dei consumatori le rendono più competitive rispetto ai ristoranti tradizionali.

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