La lunga Puglia, dal nobile Salento ormai feudo di Adriana Poli Bortone, da qualcuno paragonata alla Marianne francese (Liberté, Égalité, Fraternité
La lunga Puglia, dal nobile Salento ormai feudo di Adriana Poli Bortone, da qualcuno paragonata alla Marianne francese (Liberté, Égalité, Fraternité), passando al territorio jonico immerso nei suoi problemi ambientali, transitando indenni da Barletta-Andria-Trani, quindi alla periferia dell’impero, leggi area garganica, fino a Bari, città regione con una classe politica sonnecchiante sempre pronta a recepire le indicazioni romane, dopo l’evento Fiera del Levante pare si comincino a muovere le acque politiche. Potremmo dire che: s’ode a destra uno squillo di tromba, a sinistra risponde uno squillo.
Sarebbe utile che da subito si cominciasse a leggere da qualche parte dove la Politica vuol transitare una Regione così varia ma sostanzialmente in buono stato verso il prossimo quinquennio di governo. Senza salti nel buio. La Puglia è una delle principali regioni agricole d’Italia, famosa per la produzione di olio d’oliva, vino, ortaggi e frutta. Il settore agroalimentare è un pilastro dell’economia locale, con prodotti di alta qualità che sono apprezzati sia a livello nazionale che internazionale.
Il turismo è un altro settore chiave, grazie alle bellezze naturali, storiche e culturali della regione. Le coste pugliesi, le città d’arte come Lecce e Bari, e i borghi caratteristici attraggono milioni di visitatori ogni anno. Il turismo enogastronomico sta crescendo, con molti turisti che visitano la regione per degustare i prodotti locali.
La Puglia ha anche un’importante base industriale, con settori come la meccanica, l’aerospaziale e la chimica. La zona industriale di Taranto, nonostante le sfide ambientali, rimane un centro industriale significativo.
Negli ultimi anni, la regione ha visto una crescita nel settore delle start-up e dell’innovazione tecnologica. La pesca è un’attività tradizionale importante, soprattutto nelle zone costiere. L’acquacoltura sta crescendo, con un aumento della produzione di pesce e frutti di mare.
L’economia pugliese, con la sua diversità e ricchezza, offre molte opportunità ma anche sfide. È fondamentale che la politica regionale supporti lo sviluppo sostenibile, promuovendo l’innovazione e la competitività dei settori tradizionali e emergenti. Un approccio integrato che valorizzi le specificità locali e favorisca la collaborazione tra pubblico e privato può contribuire a un futuro prospero per la regione.
Le infrastrutture della Puglia giocano un ruolo fondamentale nel supportare la crescita economica e migliorare la qualità della vita dei suoi cittadini. La regione è dotata di una rete stradale e ferroviaria che collega efficacemente le principali città e aree industriali. Gli aeroporti di Bari e Brindisi facilitano i collegamenti nazionali e internazionali, contribuendo al turismo e al commercio. Inoltre, i porti di Taranto e Bari sono importanti hub per il trasporto marittimo e la logistica. Tuttavia, è necessario continuare a investire nel miglioramento delle infrastrutture esistenti e nello sviluppo di nuove, per garantire una mobilità sostenibile e supportare la crescita dei settori emergenti. Per sintetizzare la Puglia, con la sua diversità territoriale e culturale, rappresenta una sfida e un’opportunità unica per la politica regionale. La leadership storica di figure come Adriana Poli Bortone nel Salento e le dinamiche ambientali del territorio Jonico richiedono un approccio integrato e lungimirante. La recente attivazione politica a Bari, stimolata da eventi come la Fiera del Levante, indica un possibile risveglio della classe dirigente locale.
Per il futuro, è essenziale che la politica regionale si concentri su un piano strategico chiaro e condiviso, che tenga conto delle specificità di ogni provincia. Un G6 regionale anche ideologico e/o funzionale potrebbe essere lo strumento ideale per coordinare le priorità e le risorse, evitando promesse elettorali vuote e puntando su interventi concreti e sostenibili. Solo così la Puglia potrà affrontare le sfide del prossimo quinquennio con una visione unitaria e proiettata verso il progresso.
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