MAFIA E MAFIOSITA’ A MANFREDONIA

FORSE se ne parla poco e sottovoce, poi arrivano le operazioni delle Forze dell’ordine e si scoprono gli altarini. A Manfredonia la mafia c’è. «La

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FORSE se ne parla poco e sottovoce, poi arrivano le operazioni delle Forze dell’ordine e si scoprono gli altarini. A Manfredonia la mafia c’è. «La Mafia e la mafiosità sono purtroppo ancora presenti» rileva il sindaco Domenico La Marca in un post all’indomani della “Operazione mari e monti” condotta dalle Forze dell’ordine che ha portato all’arresto in gran parte in carcere, di 39 persone «delle quali otto sono di Manfredonia» annota il sindaco. «Si tratta – registra La Marca – di un’operazione importante a cui va il plauso della gente per bene della nostra Comunità. Un duro colpo alla criminalità del nostro territorio che non deve farci, però abbassare la guardia. Esiste tanta gente per bene ed onesta – rincuora – che, giorno dopo giorno, opera come costruttori silenziosi di una società più bella e più giusta». Di qui l’esortazione: «Tutti noi possiamo fare la differenza. Ognuno di noi può essere protagonista del vero cambiamento nei modi, nel fare, nel dire e sostenere azioni e attività che promuovono la solidarietà, la partecipazione, la legalità».
QUEST’ULTIMA operazione, in ordine di tempo, condotta dalla DDA di Bari con il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia di Bari, della Direzione nazionale antimafia e terrorismo, dei Servizi centrali e interprovinciali di Carabinieri, Polizia e Guardia di finanza, segue quella del 2022 detta “Omnia Nostra” che portò all’arresto di 45 persone (il processo è in corso a Bari) delle quali ben 26 sono di Manfredonia.
UNA PRESENZA massiccia, attiva, dalle imperscrutabili ramificazioni che conducono ad attività economiche come dimostrano le interdittive emesse nei confronti di alcune società imprenditoriali e da ultimo, nei giorni scorsi, due società di costruzioni del luogo su disposizione della Procura di Bari e dalla Dia, sono state sottoposte ad “amministrazione giudiziaria” in quanto ritenute sottoposte alla protezione e controllo di una associazione mafiosa garganica.
NATURALMENTE il narcotraffico è tra i filoni privilegiati come dimostra un’altra maxi operazione denominata “Sed” che ha intercettato, tra il 2020 e il 2021, un traffico di cocaina con il sequestro di venti chili di droga. Una dozzina gli arrestati. Fra questi capita anche che finisca chi non c’entrava. È il caso dell’operaio 52enne di Manfredonia, Giancarlo Iaconeta, finito ai domiciliari. Il suo legale, l’avvocato Pierpaolo Fischetti, è riuscito a dimostrare che a suo carico «non ci sono profili di responsabilità per quanto concerne l’accusa di associazione mafiosa mentre sono stati ridimensionati tutti gli altri episodi minori» tant’è che l’uomo è stato rimesso in libertà.
IL PANORAMA come si vede non è dei più tranquillizzanti e non è un mistero che Manfredonia, anche per i suoi trascorsi amministrativi che hanno richiesto la presenza di commissari straordinari, rientra tra i Comuni sotto osservazione delle Autorità istituzionali provinciali.
Michele Apollonio
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FORSE se ne parla poco e sottovoce, poi arrivano le operazioni delle Forze dell’ordine e si scoprono gli altarini. A Manfredonia la mafia c’è. «La Mafia e la mafiosità sono purtroppo ancora presenti» rileva il sindaco Domenico La Marca in un post all’indomani della “Operazione mari e monti” condotta dalle Forze dell’ordine che ha portato all’arresto in gran parte in carcere, di 39 persone «delle quali otto sono di Manfredonia» annota il sindaco. «Si tratta – registra La Marca – di un’operazione importante a cui va il plauso della gente per bene della nostra Comunità. Un duro colpo alla criminalità del nostro territorio che non deve farci, però abbassare la guardia. Esiste tanta gente per bene ed onesta – rincuora – che, giorno dopo giorno, opera come costruttori silenziosi di una società più bella e più giusta». Di qui l’esortazione: «Tutti noi possiamo fare la differenza. Ognuno di noi può essere protagonista del vero cambiamento nei modi, nel fare, nel dire e sostenere azioni e attività che promuovono la solidarietà, la partecipazione, la legalità».
QUEST’ULTIMA operazione, in ordine di tempo, condotta dalla DDA di Bari con il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia di Bari, della Direzione nazionale antimafia e terrorismo, dei Servizi centrali e interprovinciali di Carabinieri, Polizia e Guardia di finanza, segue quella del 2022 detta “Omnia Nostra” che portò all’arresto di 45 persone (il processo è in corso a Bari) delle quali ben 26 sono di Manfredonia.
UNA PRESENZA massiccia, attiva, dalle imperscrutabili ramificazioni che conducono ad attività economiche come dimostrano le interdittive emesse nei confronti di alcune società imprenditoriali e da ultimo, nei giorni scorsi, due società di costruzioni del luogo su disposizione della Procura di Bari e dalla Dia, sono state sottoposte ad “amministrazione giudiziaria” in quanto ritenute sottoposte alla protezione e controllo di una associazione mafiosa garganica.
NATURALMENTE il narcotraffico è tra i filoni privilegiati come dimostra un’altra maxi operazione denominata “Sed” che ha intercettato, tra il 2020 e il 2021, un traffico di cocaina con il sequestro di venti chili di droga. Una dozzina gli arrestati. Fra questi capita anche che finisca chi non c’entrava. È il caso dell’operaio 52enne di Manfredonia, Giancarlo Iaconeta, finito ai domiciliari. Il suo legale, l’avvocato Pierpaolo Fischetti, è riuscito a dimostrare che a suo carico «non ci sono profili di responsabilità per quanto concerne l’accusa di associazione mafiosa mentre sono stati ridimensionati tutti gli altri episodi minori» tant’è che l’uomo è stato rimesso in libertà.
IL PANORAMA come si vede non è dei più tranquillizzanti e non è un mistero che Manfredonia, anche per i suoi trascorsi amministrativi che hanno richiesto la presenza di commissari straordinari, rientra tra i Comuni sotto osservazione delle Autorità istituzionali provinciali.
Michele Apollonio

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