Puglia, minori troppo soli davanti a tv, pc e cellulari

«Ogni tecnologia ha il suo giusto tempo». È la premessa con cui un gruppo di pedagogisti, psicoterapeuti, neurobiologi, neuropsichiatri infa

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«Ogni tecnologia ha il suo giusto tempo». È la premessa con cui un gruppo di pedagogisti, psicoterapeuti, neurobiologi, neuropsichiatri infantili e altri esperti nei giorni scorsi si è fatto promotore di una petizione online per chiedere al governo italiano un’ulteriore stretta sugli smartphone: niente telefoni personali a chi ha meno di 14 anni e nessun profilo social per gli under 16.

In realtà, a ben vedere, più che nativi digitali, sono una generazione in balìa dei media. A 10 anni l’80% dei ragazzi accende da solo la tv e il 51% naviga su Internet senza avere nessuno accanto. A 7 anni si ha già in mano il cellulare.

E poi c’è il boom del tablet che viene usato dalla metà degli under 13 fra le due e le tre ore al giorno. Guai, comunque, a pensare che i bambini abbiano abbandonato la televisione. Il piccolo schermo resta il mezzo più amato: lo guardano nove ragazzini su dieci e quasi la metà ci rimane incollato anche tre ore al giorno. Ecco perché i genitori lanciano l’allarme: spiegano di essere preoccupati, chiedono più protezioni e tre su quattro sostengono che ci sia una relazione fra la crisi dei valori e i modelli proposti dai media.

I dati pugliesi, quelli forniti da Cesvi (l’organizzazione umanitaria italiana che opera in tutto il mondo per fronteggiare ogni tipo di emergenza battendosi anche per la protezione dell’infanzia), fotografano anche in Puglia una situazione a dir poco preoccupante: il 65,4% dei bambini e ragazzi tra gli 11 e i 15 anni, infatti, trascorre troppo tempo davanti agli schermi di tv, computer, tablet e smartphone.

Il 4,6% dei giovanissimi pugliesi è esposto per tre o più ore al giorno. Dati che fanno della Puglia la quarta regione in Italia, dove la media è del 58,1%.

La Puglia fa registrare anche la terza percentuale più alta del Paese, dopo Sicilia e Campania, per ragazzi vittima di cyberbullismo: il 15,7%. Si evidenzia anche un uso “problematico” dei social media da parte del 14,6% dei pugliesi di 11, 13 e 15 anni.

A preoccupare sono soprattutto le tredicenni che si immergono nel mondo dei social per «scappare da sentimenti negativi». Sulla base di quanto emerge dal rapporto, il 25,2% (media nazionale del 24%) dei ragazzi pugliesi, in particolare gli 11enni, utilizza troppo i videogiochi.

«Purtroppo aumentano i fenomeni di ansia sociale, depressione, impulsività, una peggiore qualità del sonno e un rendimento scolastico scarso come conseguenza da dipendenza tecnologica – spiega Ludovico Abbaticchio, garante regionale per i minori in Puglia – mentre l’uso intensivo di internet è associato anche a una maggior rischio di sovrappeso o obesità dovuto alla inattività e alle cattive abitudini alimentari legate all’iperconnessione».

Per quanto riguarda l’uso che i giovani pugliesi fanno di internet, dallo studio emerge che l’80% di bambini e adolescenti tra i 6 e i 17 anni utilizza internet tutti i giorni mentre il 72,1% usa quotidianamente lo smartphone.

«È bene prevenire la dipendenza da internet e non solo considerando le complessità delle problematiche del mondo dell’infanzia e della adolescenza includendo anche la fragilità genitoriale. Una proposta, tra le tante – continua il garante Abbaticchio – sarebbe quella della realizzazione o il rafforzamento dei centri territoriali che offrono assistenza ai minorenni e ai genitori attraverso équipe multidisciplinari formate da medici, psicologi, assistenti sociali, educatori e le istituzioni regionali, in collaborazione con scuole e associazioni per affrontare queste sfide attraverso progetti educativi e preventivi».

«Ci vuole una politica con livelli istituzionali dedicati a questo tema – conclude – con bilanci economici condivisi tra partner istituzionali».

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