La Puglia e il calo demografico, il presidente Emiliano: “Serve migliore gestione dei flussi migratori”

Abbiamo un problema che è il più grave di tutti: non riusciamo più a colmare il buco demografico. Perdiamo abitanti, nascono meno bambini e purtro

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Abbiamo un problema che è il più grave di tutti: non riusciamo più a colmare il buco demografico. Perdiamo abitanti, nascono meno bambini e purtroppo la gente prima o poi muore. La nostra popolazione, che sia europea, pugliese o italiana, è in forte diminuzione”. Ad affermarlo è il governatore della Puglia, Michele Emiliano, intervenuto a Bruxelles, in Belgio, al Political Workshop “Sustainable development strategies – Drivers for coherence and competitiveness of regional policies”, che si è tenuto al Comitato Europeo delle Regioni e delle Città, evento di chiusura della 22ª Settimana Europea delle Regioni. All’evento svoltosi nel palazzo “Jacques Delors”, Emiliano era accompagnato dall’assessora pugliese all’Ambiente Serena Triggiani e da Paolo Garofoli, direttore del Dipartimento Ambiente, che ha illustrato le linee di indirizzo della Regione Puglia nelle strategie di sviluppo sostenibile.“Come Regione Puglia ci siamo confrontati con altre regioni italiane e europee sulla strategia di sviluppo sostenibile. Si tratta degli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu – ha detto Emiliano -, estremamente importanti per la sopravvivenza dell’umanità in futuro”. A causa del calo della popolazione “non troviamo – dice – il personale sufficiente per il turismo, per l’industria e per l’agricoltura. I flussi migratori sono irrazionali. In tutto ciò, grande assente è la politica, sostituita dal marketing della politica”. “C’è qualcuno – ha proseguito Emiliano – che continuamente dice di voler difendere i confini d’Italia dagli stranieri. La verità è che noi abbiamo bisogno di rilanciare flussi migratori intelligenti, che portino le persone da tutto il mondo nel nostro Paese per poter collaborare alla costruzione della ricchezza nazionale. Senza flussi migratori non potremmo rimediare al buco di natalità che abbiamo già determinato, solo con le famiglie italiane. Questa è l’economia ed è fatta anche di demografia, cioè di persone”.  

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