Casa Arbore,lo spazio culturale con la collezione di modernariato del Maestro.

Saranno Alida Cappellini e Giovanni Licheri, architetti, scenografi e designer di mostre, opere teatrali e programmi tv di successo – da ‘Indietro

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Saranno Alida Cappellini e Giovanni Licheri, architetti, scenografi e designer di mostre, opere teatrali e programmi tv di successo – da ‘Indietro Tutta’ a ‘Meno siamo meglio stiamo’ – a curare l’allestimento di ‘Casa Arbore’ nell’ex biblioteca per ragazzi di Viale di Vittorio 31-33 a Foggia (e non a Palazzo Dogana), dove proseguono spediti i lavori finalizzati alla realizzazione di uno spazio culturale su tre livelli che ospiterà, in maniera permanente, la collezione di modernariato unica al mondo di Renzo Arbore. Più in generale, dell’organizzazione e della gestione degli spazi, se ne occuperà Roberta Telesforo (“una mia amica molto brava”).

conduttore, autore, cantante e attore – 87 primavere compiute il 24 giugno scorso – ha deciso di donare alla comunità foggiana la sua eredità personale e artistica, ovverosia migliaia di oggetti, materiale inedito, “le più belle cravatte al mondo, quelle di seta che non fanno più e che portavano i grandi jazzisti del passato”, le camicie hawaiane, i gilet che hanno segnato gli anni della trasformazione della tv, i costumi delle signorine coccodè, gli occhiali stravaganti, opere cinematografiche, cassette, dischi, accessori, raccolte, strumenti e tanto altro.

Dunque, non si tratta di ‘cianfrusaglie’ o ‘plastichine’, come ironicamente ha minimizzato il Maestro a ‘Domenica In’ ospite di Mara Venier, facendo un po’ come quando il regista della ‘Dolce Vita’ Federico Fellini definiva ‘filmettino’ ogni sua pellicola.

Al contrario (ndr ammette compiaciuto), è roba di valore procacciata per la bizzarria e la passione di accumulare rarità e stranezze, aggeggi introvabili, unici nel loro genere, acquistati tra i mercatini e i negozietti delle città in cui con l’orchestra Italiana ha portato la musica napoletana nel mondo. “Ci sono cose preziose degli anni ‘20, ‘30 e ‘40 che addirittura non si fabbricano più. Ci saranno anche 60 radio d’epoca americane portate dagli Stati Uniti al ritorno dalle mie tournée. La mia preoccupazione è che c’entri tutto” (ndr sorride).

L’allestimento prevede la presenza dei gadget o “gaggezz”, per dirla alla Arbore, incluso telefoni e sveglie dalle forme singolari: “Cose che non fabbricano o disegnano più, ma che io ho avuto la fortuna di comprare” precisa  l’artista.

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