: Lo scorso luglio, Muhammad Afzal, commerciante pakistano di 45 anni, ha perso tragicamente la vita in piazza Duomo mentre inseguiva
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Lo scorso luglio, Muhammad Afzal, commerciante pakistano di 45 anni, ha perso tragicamente la vita in piazza Duomo mentre inseguiva un ladro che aveva rubato nel suo negozio. Una tragedia che ha scosso la comunità sipontina, strappando alla sua famiglia un padre, un marito e un uomo che aveva lavorato instancabilmente per costruire una vita migliore per sé e i suoi cari.
Il bazar ‘Adam’, situato al civico 106 di corso Manfredi, oggi non è solo un’attività commerciale. È il testimone di un sogno interrotto. Muhammad lo aveva voluto chiamare con il nome di suo figlio, un gesto che incarnava tutto l’amore e la speranza in un futuro diverso per la sua famiglia.
Ed è proprio lui, Adam, da poco diciottenne, che da mamma mi colpisce dritto al cuore. Questo ragazzone dagli occhi grandi e scuri, educato e composto nel suo dolore, mi racconta che avrebbe dovuto frequentare l’ultimo anno di Ragioneria con i suoi compagni, ma invece segue un corso serale (pomeridiano) per poter tenere aperto il bazar di famiglia la mattina e la sera. “Papà ci teneva tantissimo che finissi gli studi, ma non posso lasciare sola la mamma con il negozio”.
Da quando Muhammad non c’è più, il negozio ha però subito un drastico calo nelle vendite e Fakhri, vedova di Muhammad, vive ora con l’incertezza di come affrontare il futuro, il peso di una perdita insopportabile e la preoccupazione per il domani. “Eravamo felici”, sussurra con gli occhi pieni di lacrime, “ma è tutto finito”.
Eppure, non tutto è davvero finito. In momenti come questi, la comunità deve farsi sentire, mostrare quella solidarietà che sa rendere più leggero il peso delle avversità. Adam e sua madre non devono essere lasciati soli. Possiamo tutti fare qualcosa di concreto: andiamo a trovarli, proviamo a sostenerli scegliendo di acquistare qualcosa da loro. Il nostro non sarà solo un gesto economico, ma un segno di vicinanza e speranza.
Muhammad ha perso la vita inseguendo un ladro, nella città che aveva scelto per un futuro migliore. Noi non possiamo permettere che la sua famiglia perda anche la speranza. È il momento di dimostrare che Manfredonia c’è.
Maria Teresa Valente ✍️
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