Acqua, arriva la stangata sugli agricoltori pugliesi: via libera gli aumenti retroattivi

Ancora una brutta notizia per gli agricoltori pugliesi: i consorzi di bonifica possono adeguare le tariffe e chiedere i rimborsi retroattivamente.

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Acqua, arriva la stangata sugli agricoltori pugliesi: via libera gli aumenti retroattivi

Ancora una brutta notizia per gli agricoltori pugliesi: i consorzi di bonifica possono adeguare le tariffe e chiedere i rimborsi retroattivamente. Alcune aziende agricole salentine saranno costrette a pagare il nuovo canone per il servizio di irrigazione dei campi, che schizza dal costo originario di 0,27 euro a quello odierno di 0,87 euro al metro cubo di acqua.

Il Tribunale di Lecce, Sezione feriale, riunito in camera di consiglio il 27 agosto 2024 (composto dal presidente Italo Mirko De Pasquale; Manuela Pellerino e Caterina Stasi giudici a latere), ha accolto totalmente il reclamo del Consorzio di bonifica Centro Sud Puglia, rappresentato e difeso dall’avvocato Luca Vergine.

Le tariffe per il servizio idrico sono aumentate in base all’aumento dei costi dell’energia. Il fenomeno speculativo internazionale ha scatenato una pericolosa inflazione con “aumenti emulativi” dei prezzi dei beni essenziali. Sono state adeguate le tasse, i canoni, ma non gli stipendi. Visti gli aumenti considerevoli dell’energia elettrica, che viene utilizzata per estrarre l’acqua dai pozzi, il Consorzio ha emesso le intimazioni a pagare a tutti gli agricoltori che hanno usufruito del servizio irriguo, ma questi ultimi non si sono dati per vinti e si sono rivolti al Tribunale di Lecce (la competenza non è del giudice amministrativo quando c’è un contratto tra le parti: i rapporti negoziali, salvo la giurisdizione esclusiva, sono regolati dai giudici civili).

Ed è proprio una clausola contrattuale a inchiodare gli agricoltori al pagamento delle tariffe aumentate di circa il quadruplo: le modifiche, infatti, sono previste, nero su bianco.

La frase «in acconto, fatto salvo eventuale conguaglio», apre alla possibilità di aumenti retroattivi sulla base delle maggiori spese energetiche affrontate dal Consorzio. In caso di eventi imprevisti, come la crisi economica internazionale che ha travolto l’Europa (dovuta alle guerre e a una speculazione che i governi europei non hanno frenato), il rialzo spropositato dei costi ricade tutto sull’utente finale, sugli agricoltori.

I giudici hanno revocato l’ordinanza emessa in data 22 luglio 2024 dal Tribunale ordinario di Lecce – II^ Sezione civile, accogliendo totalmente il reclamo del Consorzio proprio perché non era stata valutata adeguatamente la clausola che dava il via libera ai conguagli. «L’aumento dei costi energetici ha inciso in maniera determinante sull’entità degli oneri […] atteso che la risorsa idrica utilizzata nei distretti irrigui proviene unicamente dalla falda sotterranea – hanno spiegato ai giudici i vertici del Consorzio – Il Regolamento irriguo vigente dispone che i contributi di utenza siano comunque determinati in via provvisoria e salvo conguaglio in funzione ed a consuntivo dei risultati di gestione: nelle richieste irrigue sottoscritte dagli utenti è riportata la clausola che gli importi sono in acconto, fatto salvo eventuale conguaglio».

A dare manforte a questa linea ci sono le pronunce della Cassazione del 2023: «Il perimetro dell’operatività dei conguagli regolatori è circoscritto dall’esigenza di recuperare i costi sopportati dai servizi di distribuzione dell’acqua per mettere quest’ultima a disposizione degli utenti, in quantità e qualità sufficienti, indipendentemente dal consumo effettivo che costoro ne fanno, in modo da coprire i costi afferenti alla manutenzione delle opere municipali di approvvigionamento idrico, nonché all’analisi e al mantenimento della salubrità dell’acqua potabile e dalla più volte affermata natura di corrispettivo che deve riconoscersi alla tariffa e a ogni singolo voce che la compone».

Le spese compensate tra le parti sono un’amara consolazione per gli agricoltori salentini, che vivono un periodo da incubo, tra Xylella, aumento dei costi, delle tasse ed eventi climatici estremi.

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