Influenza, virologi già in allerta: «Rischio è che arrivi in anticipo e con calo vaccinazioni sarà temibile»

Per il prossimo inverno si prevede una stagione influenzale intensa, tanto se non peggiore di quella dell'anno passato, quando in Italia abbiamo a

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Per il prossimo inverno si prevede una stagione influenzale intensa, tanto se non peggiore di quella dell’anno passato, quando in Italia abbiamo avuto ben 15 milioni di contagi da virus influenzali e parainfluenzali. Un motivo in più per cercare di evitare i ritardi organizzativi nella distribuzione regionale delle dosi, fattore che potrebbe aver contribuito alla riduzione delle coperture vaccinali nella stagione 2023-24, riportandoci indietro ai livelli di cinque anni fa.

L’allarme dei virologi

A poco più di un mese dall’inizio delle somministrazioni, medici di famiglia e virologi richiamano l’attenzione sulla necessità di un coinvolgimento istituzionale forte in vista della prossima campagna di vaccinazioni. «Quello che presumibilmente accadrà da noi, lo vediamo da quello che è accaduto in Australia, dove è appena finito l’inverno: la loro epidemia di influenza è stata peggiore rispetto a quella del 2023-24», spiega all’ANSA Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’Irccs Galeazzi – Sant’Ambrogio di Milano e virologo dell’Università degli studi di Milano. Per questo preoccupano i nuovi dati pubblicati dal ministero della Salute.

Le coperture vaccinali della stagione 2023/2024 sono diminuite raggiungendo solo il 18,9% della popolazione generale rispetto all’anno precedente (20,2%).

«Lo scorso anno è stato un disastro nei confronti dei soggetti a rischio. Si conferma un trend in diminuzione dopo il picco raggiunto nel 2020-21 in piena pandemia Covid, con il 65,3% di copertura con l’antinfluenzale». Vaccinarsi è un’opportunità per tutti ma per gli anziani è un salvavita. «Il cittadino, come dico ormai da più anni, almeno dalla pandemia in poi, deve essere informato e messo in condizioni di poter decidere con consapevolezza con il supporto, indispensabile della scienza e dei suoi attori, a partire dai medici. Chi ha responsabilità deve dire precisamente ed i maniera diretta agli italiani se questo strumento è davvero strategico.

L’anno scorso, conclude Scotti, «probabilmente il calo è stato legato al ritardo nella consegna dei vaccini Covid che possono essere somministrati contemporaneamente all’antinfluenzale: il ritardo delle forniture ha ridotto questa possibilità al solo mese di dicembre». Intanto negli Usa, in Missouri, si registra un primo caso di influenza aviaria senza contatto con animali malati. «E’ il 14esimo caso umano di H5 negli Stati Uniti nel 2024 e il primo senza un’esposizione ad animali malati o infetti», ha affermato il Center for Disease control in una nota. Per il Cdc il rischio di diffusione del virus tra la popolazione resta basso. Per Massimo Ciccozzi, ordinario di Epidemiologia al Campus Biomedico di Roma, «per ora si tratta di un allarme non basato su dati scientifici, ma va monitorato con attenzione».

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