In Puglia crolla la produzione delle mandorle: -60%

Gli effetti della siccità nei campi è drammatico con il magro raccolto di mandorle in calo sugli alberi del 60%, anche a causa degli eventi estre

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mandorle

Gli effetti della siccità nei campi è drammatico con il magro raccolto di mandorle in calo sugli alberi del 60%, anche a causa degli eventi estremi e del clima ormai tropicale, uno scenario che impone un sostegno agli investimenti, come il bando ai nastri di partenza che prevede aiuti anche per l’ammodernamento degli impianti irrigui.  A darne notizia è Coldiretti Puglia, con le domande di manifestazione di interesse per partecipare al bando aiuti agli investimenti per la frutta in guscio che potranno essere presentate dal 17 settembre fino al prossimo 15 ottobre.                           Il budget è pari a 7.088.908 euro per sostenere la qualità e la competitività della filiera della frutta in guscio (castagno da frutto, nocciolo, mandorlo, noce, pistacchio e carrubo). La presentazione della manifestazione di interesse per ottenere i contributi previsti dal decreto del Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare di concerto con il Ministero dell’Economia  e delle Finanze, può essere inviata fino al 15 ottobre 2024, successivamente verrà comunicato il totale potenzialmente richiesto e l’effettiva consistenza dell’aiuto, mentre entro il 15 novembre si dovrà comunicare l’accettazione o la rinuncia al contributo. Il sostegno è pari al 65% che arriva all’80% per i giovani per la realizzazione di nuovi impianti o reimpianti e per l’ammodernamento degli impianti irrigui, come i sistemi di accumulo, spese per adduzione dal punto di captazione delle acque, filtraggio, gestione dei sistemi di fertirrigazione controllo dell’umidità del terreno.

In Puglia le province di Bari e Brindisi trainano la produzione di mandorle, rispettivamente con 63mila e 41mila quintali, seguite dalle province di Taranto e Foggia. Attualmente in Puglia è destinata alla coltivazione del mandorlo una superficie pari a 17.920 ettari che fornisce una produzione totale di 166.500 quintali di mandorle, oltre il 22% del totale nazionale.

Il mandorlo ha conosciuto periodi di abbandono – aggiunge Coldiretti Puglia – ma oggi le mandorle di Puglia stanno vivendo un momento di riscoperta e grande apprezzamento sui mercati interno ed estero. Ciò ha fatto crescere l’interesse degli agropirati che acquistano prodotto dai paesi comunitari ed extracomunitari per rivenderlo in Puglia ed in Italia come prodotto ‘made in Italy’ a discapito dei consumatori e dei nostri produttori.

Intanto, gli arrivi di frutta in guscio dall’estero hanno superato 1,3 miliardi di euro all’anno, secondo una stima della Coldiretti, in particolare da Stati Uniti (di solito noci e mandorle dalla California), Iran (per i pistacchi), Turchia (per noci e nocciole) e Cina (pinoli) ma non mancano anche prodotti dal Cile, dall’Argentina, e dall’Australia. I pistacchi provenienti dall’Iran, i pistacchi e nocciole provenienti dalla Turchia, le arachidi dalla Cina e quelle dagli Stati Uniti.

Il mandorlo è una pianta robusta e rustica, non ha bisogno di concimi chimici o trattamenti fitosanitari e cresce bene anche su terreni poveri, poco profondi e aridi. Per questo – conclude Coldiretti Puglia – rappresenta una risorsa preziosa e insostituibile per alcune zone del meridione d’Italia. E non solo per i preziosi semi, oleaginosi e ricchi in vitamine e proteine. Le foglie costituiscono un ottimo mangime, apprezzato soprattutto dagli ovini, malli e gusci si prestano alla produzione tradizionale di carbonella, mentre le ceneri dei gusci, ricche di potassio, sono un ottimo fertilizzante naturale.

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