Sono 6,5 milioni gli italiani che non partiranno per le vacanze quet'anno, più della metà (3,7 milioni) perché non hanno le risorse economiche per
Sono 6,5 milioni gli italiani che non partiranno per le vacanze quet’anno, più della metà (3,7 milioni) perché non hanno le risorse economiche per permetterselo. Lo evidenzia un rapporto congiunto di Facile.it e Consumerismo no profit. L’aumento dei prezzi ha scoraggiato molti connazionali: rispetto al 2023 una vacanza di una settimana al mare può arrivare a costare quasi il 10% in più, in montagna +4%.
I rincari: hotel, stabilimenti, musei
I rincari maggiori sono stati per gli hotel (+17%), i voli (+12% su tratta nazionale, +13% internazionale), i viaggi in treno (+10%) e i ristoranti (+7%). Ma sono più cari anche gli stabilimenti balneari (+5%) e i musei (+2,1%). Perfino i campeggi costano di più, con un aumento del 24% per le piazzole. I rincari non risparmiano nemmeno il prezzo del gelato, aumentato del 30% negli ultimi 3 anni. A fronte di questi rincari, aumenta la quantità di finanziamenti legati ai prestiti per le vacanze, soprattutto per gli under 30, e cresce anche la richiesta di assicurazioni di viaggio (+10% tra giugno 2023 e giugno 2024).
I costi del trasporto
Le spese salate di questa estate riguardano anche la gestione dei mezzi di trasporto: a luglio 2024 l’assicurazione auto aumenta del 10,04% rispetto allo stesso mese del 2023 e del 2,75% rispetto a gennaio di quest’anno. Lo stesso vale per l’Rc moto: + 14,14% tra luglio 2024 e lo stesso mese dell’anno scorso e +2,02% rispetto a sei mesi fa.
Calano invece i prezzi dei carburanti negli ultimi sei mesi: rispetto al 2023 il self service è diminuito del 4,6% per la benzina e del 4,2% per il gasolio, ma la percentuale di risparmio si assottiglia in autostrada (-3,2% per la benzina e -2,4% per il gasolio) e per il servito. Tempi migliori anche per i mutui: Facile.it ha calcolato che la rata di un mutuo variabile medio sottoscritto a inizio 2022, arrivata a 733 euro a luglio 2024, potrebbe scendere a 670 euro entro 12 mesi.
Per il Codacons, non basta quanto previsto dal ministro Valditara, ossia il piano per tenere aperte (su base volontaria) le scuole d’estate. «Chiediamo al governo di intervenire estendendo le agevolazioni per la frequenza di centri estivi e realtà dedicate all’infanzia, in modo da garantire un supporto ai cittadini che hanno figli e non godono di adeguati supporti – sostiene il presidente Carlo Rienzi – Se una parte sempre più ampia degli italiani non fa le vacanze bisogna almeno rendergli più facile la vita, visto che di sicuro chi non va in vacanza non può permettersi una baby-sitter».
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