Isindaci del Gargano fanno squadra e chiedono un "patto per la sicurezza" del territorio, nell'ottica di prevenire e contrastare mafie e corruzione.
Isindaci del Gargano fanno squadra e chiedono un “patto per la sicurezza” del territorio, nell’ottica di prevenire e contrastare mafie e corruzione.
Il tema verrà affrontato domani, mercoledì 10 luglio, alle 11, a Mattinata, nell’ambito di una seduta straordinaria del Consiglio comunale, aperto al pubblico.
L’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Michele Bisceglia, che è anche il Coordinatore di Avviso Pubblico per la provincia di Foggia, ospiterà l’incontro per lanciare la proposta ai sindaci dell’area garganica della stipula di un ‘Patto di sicurezza urbana del Gargano’.
All’incontro saranno presenti, oltre a tutti i sindaci del Gargano, Roberto Montà, Michele Abbaticchio, Pierpaolo Romani e Pierpaolo d’Arienzo, rispettivamente Presidente, Vicepresidente, coordinatore nazionale e regionale di Avviso Pubblico; e ancora, il Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, il vicepresidente Raffaele Piemontese, il già presidente nazionale di Anci, Antonio Decaro, la presidente regionale di Anci Puglia Fiorenza Pascazio, l’arcivescovo di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo Franco Moscone, oltre ai rappresentanti provinciali e locali di Libera.
L’obiettivo è rafforzare la prevenzione e il controllo di un territorio su cui grava l’interesse dei clan mafiosi locali, come evidenziato anche dai recenti fatti di cronaca e dalle inchieste giudiziarie in corso.
“Il Patto per la sicurezza del Gargano – spiega il sindaco di Mattinata, Michele Bisceglia – vuole essere uno strumento di controllo e di prevenzione, da attivare coinvolgendo il tessuto sociale ed economico del territorio. Solo a partire dalla condivisione di un percorso comune e unendo le forze, sarà possibile creare un argine all’arroganza dei clan che percepiscono il territorio come proprietà privata. Ma il Gargano è una terra libera e appartiene ai suoi cittadini”.
Una strada quindi da percorrere insieme alla Prefettura del capoluogo provinciale, alle Forze dell’ordine e coinvolgendo anche la cittadinanza, il comparto economico locale, i sindacati, le realtà associative e le scuole del territorio, che sono il primo presidio di legalità culturale.
A tale scopo sarà costituito un tavolo tecnico permanente che si occuperà di monitorare costantemente il lavoro e i risultati conseguiti.
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