“Il Tavoliere è la Borgogna del grano italiano, un po’ come la Francia per i suoi rinomati vini”

Quanto è buono il grano foggiano? Tanto quanto saprà riuscire a valorizzare la pasta che vediamo tutti i giorni in tavola, il più alto simbolo del

De Meo (Console TCI): “La campagna elettorale sia stimolo ed opportunità di discussione sul patrimonio culturale e turistico di Manfredonia”
le “Bancarelle ” dalle festa patronale chiedono di prolungare la permanenza
Il Giorno della Memoria, ecco perché non va dimenticato

Campo Di Grano Immagini - Sfoglia 1,677,730 foto, vettoriali e video Stock  | Adobe Stock

Quanto è buono il grano foggiano? Tanto quanto saprà riuscire a valorizzare la pasta che vediamo tutti i giorni in tavola, il più alto simbolo del made in Italy nel mondo. Mica un punto di partenza da niente… Ma finché il sistema produttivo locale continuerà a piangersi addosso, i messaggi da “preavviso di sventura” continueranno a dominare la scena ed a deprimere i consumatori sempre più inclini a dare ascolto alle cattive notizie. E’ questo dunque il modo di rianimare la cerealicoltura del bacino più importante d’Europa? Servirebbero piuttosto strategie di marketing per promuovere le qualità del frumento più idoneo per fare la pasta italiana, basterebbe soltanto questo elemento – che non è affatto un dettaglio – per lanciare una campagna come si deve. E invece gli agricoltori continuano ad impiccarsi al prezzo «troppo basso» e non c’è dubbio che sia insufficiente a rientrare nei costi di produzione. Ma va così da decenni, possibile che nessuno finora non abbia pensato a costruire una narrazione diversa per il Granaio d’Italia? Ebbene il claim più efficace l’abbiamo trovato. Ora dovrebbe pensarci qualche creativo a metterci sotto tutto il resto. L’ha proposta Giuseppe De Martino, pastaio “grandi firme” con il suo Pastificio dei Campi (la pasta preferita dai grandi chef) che parla del grano foggiano in questi termini: «Questa è la Borgogna del grano italiano, un po’ come la Francia per i suoi rinomati vini. E’ un grano di qualità e quando c’è la possibilità di immettere ricchezza nella filiera, si riescono ad ammortizzare anche le stagioni cattive».

COMMENTI

WORDPRESS: 0