Sette persone accusate di aver rubato all'Inps mezzo milione di euro - da gennaio a febbraio 2021 - a processo il 7 giugno. Ci troviamo a Cesano M
Sette persone accusate di aver rubato all’Inps mezzo milione di euro – da gennaio a febbraio 2021 – a processo il 7 giugno. Ci troviamo a Cesano Moscone (Milano). Da qui sono circolate 171 tessere del reddito di cittadinanza. Tutte false. L’accusa principale è quella di «associazione a delinquere finalizzata a mettere in atto sistematici episodi corruttivi, falso ideologico, uso di atti falsi, plurime truffe aggravate», si legge dagli atti. Gli imputati sono una coppia di origine romena, ideatori della truffa, e cinque operatori – tra i quali anche il direttore – dell’ufficio postale lombardo, secondo quanto riporta la Repubblica.
Lo stratagemma
Alla coppia di sposi (29 e 30 anni) spettava poi il compito di «escogitare termini e modi per corrompere il personale dell’ufficio postale, ritirare le tessere e spartire i proventi illeciti. In che modo avveniva tutto ciò? I due facevano risultare residenti a Milano, falsificando i documenti, i propri connazionali ai quali venivano intestate le card del Rdc.In seguito gli impiegati delle Poste, dal direttore in giù, quindi «pubblici ufficiali» che «attestavano falsamente su almeno 171 moduli di consegna delle carte di reddito di cittadinanza di aver compiutamente identificato gli effettivi richiedenti del beneficio mediante verifica dei documenti originali».
«Soldi sicuri» – come direbbe Amadeus? Macché. Gli impiegati ricevevano, infatti, «plurime somme di denaro (100 euro per carta), poi vestiti, profumi e champagne oltre a uno smartphone da quali mille euro al direttore dell’ufficio postale come contropartita per l’omesso controllo sull’operato dei propri subalterni».
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