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(di Maria Teresa Valente ✍️)
Si festeggia oggi San Filippo Neri, compatrono di Manfredonia dal 1677 per volontà dell’allora arcivescovo Vincenzo Maria Orsini, divenuto poi papa col nome di Benedetto XIII.
L’amico e storico Giacomo Telera ha spiegato che tale scelta è derivata da una particolare e personale devozione dell’arcivescovo Orsini per San Filippo, tanto da dedicargli altari e porgergli onori in ogni città in cui andò. Quando il nostro arcivescovo Orsini divenne papa, decise persino di rendere “giorno di precetto”, ovvero festivo, il 26 di maggio.
Nella cattedrale di Manfredonia vi sono conservate le sue reliquie: la ‘berretta’ ed una parte del cuore. E proprio il cuore di San Filippo fu oggetto di un evento miracoloso: un giorno iniziò a battergli così forte che gli si vedeva pulsare il petto. Pare gli si fosse dilatato improvvisamente, proprio mentre era in preghiera nel giorno di Pentecoste, e ciò fece pensare ad un segno da parte dello Spirito Santo. L’evento venne scientificamente attestato dai medici dopo la sua morte.
Dopotutto, che fosse una persona di gran cuore corrispondeva al vero in tutti i sensi, dal momento che seppur di famiglia ricca, aveva rinunciato ai suoi beni per essere povero tra i poveri e vicino a tutti.
Una curiosità: fino al 1969, durante la festa patronale della Madonna di Siponto venivano portati in processione anche gli altri due santi patroni della città di Manfredonia, San Filippo Neri, appunto, e San Lorenzo Maiorano.
Maria Teresa Valente (articolo del 26 maggio 2020)
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