Allarme Televisori in Italia. Il nuovo switch-off potrebbe creare molti problemi agli italiani e ai loro portafogli. Sul banco degli imputati, la
Allarme Televisori in Italia. Il nuovo switch-off potrebbe creare molti problemi agli italiani e ai loro portafogli. Sul banco degli imputati, la Rai che sembrerebbe non aver rispettato gli accordi presi in precedenza e ha così anticipato le scadenze legislative. Il giorno del giudizio, sul fronte del digitale terrestre, è il prossimo 28 agosto arriverà in Italia il nuovo standard di trasmissione «Mux» in DVB-T2, e si prevede una nuova spesa in capo alle famiglie che non hanno un televisore in grado di ricevere il nuovo segnale.
Secondo una recente statistica i televisori in Italia non compatibili sono circa la metà, ovvero 14 milioni su 28 di apparecchi (everyeye.it). Un numero spaventoso che coinvolgerà diversi nuclei familiari, costretti a correre ai ripari qualora volessero continuare ad usufruire del servizio di fruizione dei canali tramite digitale terrestre.
L’allarme del Codacons
L’allarme arriva dal Codacons, che ricorda come la Rai sia pronta ad avviare i test in Italia. «Si apprende che la Rai vorrebbe accendere il primo Mux in DVB-T2 il prossimo 28 agosto, avviando i primi test già nei prossimi giorni (il 27 e 28 maggio) – spiega il Codacons -. Si tratta di uno standard tecnologico per migliorare la ricezione dei canali in Italia e rendere superiore la qualità dell’immagine adeguandola agli standard dei televisori moderni, liberando al contempo le frequenze a 700 MHz del DVB-T1 in favore del 5G. Un nuovo «switch-off» quindi che potrebbe determinare ingenti costi per le famiglie: milioni di televisori attualmente presenti nelle case degli italiani non sono infatti compatibili con i nuovi standard di trasmissione, e con ogni probabilità dovranno essere sostituiti, determinando una nuova spesa in capo ai consumatori», conclude il Codacons.
Via ai test Rai
La Rai dovrebbe, nei prossimi giorni, dare il via a test sperimentali e temporanei, verificando il corretto funzionamento della nuova tecnologia. Nello specifico, tra il 27 e il 28 maggio, nella notte, alcuni impianti si trasformeranno momentaneamente da MUX B a DVB-T2. Si tratta di verifiche opportune per far sì che si arrivi preparati al momento in cui tutto questo avverrà su scala nazionale.
Cos’è lo switch off?
Lo switch off è il termine in lingua inglese utilizzato per indicare l’operazione con cui in un determinato territorio vengono spente le trasmissioni della televisione analogica in favore di quelle in digitale terrestre.
L’effetto principale dello switch off è l’impossibilità, sul territorio interessato dalle operazioni, di continuare a vedere le trasmissioni televisive se non si è acquistato un decoder o un televisore con ricevitore digitale terrestre integrato.
Cos’è il Dvb-T2
Il Dvb-T2 (Digital Video Broadcasting – 2° Generation Terrestrial) è una nuova versione dello standard Dvb-T del consorzio europeo Dvb per la trasmissione televisiva digitale terrestre.
In Italia il passaggio al nuovo standard è iniziato con lo spegnimento della banda a 700 Mhz e la transizione dal Mpeg-2 al Mpeg-4 con codifica h.264 e successive. Il problema è proprio questo: solamente a partire dal 1° gennaio 2017 i televisori venduti in Italia hanno l’obbligo di integrare un sintonizzatore digitale per la ricezione di programmi in tecnologia Dvb-T2 con codifica h.265. Quelli acquistati prima della suddetta data, invece, potrebbero non supportarla, subendo così l’oscuramento del segnale una volta che il passaggio sarà definitivo.
Come capire se comprare un nuovo televisore
Come fare se il proprio televisore supporta il nuovo codec ed evitare acquisti? La regola ferrea è che all’aumentare dell’età dell’apparecchio, aumenta anche la possibilità che quest’ultimo non sia compatibile.
Inoltre, basta fare un test. Money.it suggerisce di collegarsi ai canali 200 (Test Hevc Main10) o 558 (Rai sport Hd) del proprio apparecchio. Se il canale si vede e sente correttamente allora non ci sono problemi, altrimenti bisognerà sperare che il passaggio venga ritardato il più possibile.
Esiste un altro trucco molto semplice: accedere al menù principale dal software del proprio televisore e selezionare la voce «Sintonizzatore digitale». A quel punto basterà visionare la scritta DVB-T2 HEVC/H265 per confermare – o smentire, laddove non comparisse – la piena compatibilità con il nuovo standard.
Nella casistica in cui il televisore non risultasse compatibile, le strade percorribili sono due: l’acquisto di un nuovo apparecchio, quindi in grado di soddisfare i requisiti o, in alternativa, comprare un decoder per digitale terrestre DVB-T2. Esiste tuttavia una terza opzione, come riporta SkyTg24, che è quella di dotarsi della Fire Stick TV di Amazon e sfruttarla come decoder per la fruizione dei canali.
I canali che possono essere oscurati
Lo switch off in Italia seguirà una roadmap graduale il cui primo passaggio riguarderà i canali multiplex della Rai. Sono 15 i canali che dovrebbero essere oscurati a chi non ha un dispositivo capace di supportare la nuova tecnologia Dvb-T2, ossia tutti quelli trasmessi nel Mux B. Nel dettaglio, si tratta di:
- Rai 1 HD
- Rai 2 HD
- Rai 3 HD
- Rai 4
- Rai 5
- Rai Premium Hd
- Rai Scuola
- Rai Play
- Rai Radio 2 Visual
- Rai Play Sound
- Rai Gulp HD
- Rai Yoyo HD
- Rai Storia HD
- Rai Sport HD Test HEVC
- Rai San Marino
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