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MENTRE va completandosi la macchina organizzativa per le consultazioni elettorali del’8 e del 9 giugno prossimi (l’Ufficio elettorale ha nominato i 238 scrutatori che saranno impegnati nei 59 seggi elettorali, quattro per ciascuna; i presidenti sono nominati dalla Corte d’Appello), va prendendo quota la presentazione dei quattro candidati sindici con le rispettive liste di coalizione. Una operazione alquanto in sordina rispetto alle edizioni passate, in specie quelle più lontane dal presente. Una contingenza che per tanti versi risente della lunga vigilia elettorale costellata da litigi, colpi di scena, tentativi di combine azzardati, e via dicendo.
LA CONSEGUENZA è stata la difficoltà di riempire di nominativi validi le liste a corredo delle coalizioni tant’è che il numero dei candidati consiglieri comunali è inferiore rispetto a quello totale massimo previsto. Una circostanza che in qualche modo ha coinvolto anche le rappresentanze elettorali alcune della quali espongono liste non complete dei 24 nominativi massimo consentiti e qualche coalizione ha dovuto fare a meno anche del simbolo elettorale per mancanza di candidati. Il caso, al limite del bluff, è quello della coalizione Di Staso sindaco, che ha dovuto cancellare due liste, “Lega” e “Puglia Popolare”, perché senza sostenitori.
MA NON mancano, nella foga propagandistica, “insinuazioni” fuori luogo. Come quella che ha visto coinvolta la Diocesi sipontina. Tant’è che è intervenuto lo stesso arcivescovo padre Franco Moscone con una decisa nota nella quale smentisce categoricamente la illazione secondo cui un candidato sindaco “è sostenuto dalla diocesi sipontina”. «Quella della Chiesa locale – afferma Moscone – è voce volta a un recupero forte della partecipazione che è impulso costruttivo rispetto al bene comune e anche forma efficace di controllo sociale, soprattutto preventivo, anche se la partecipazione non può essere ridotta al momento elettorale, che pure è essenziale e decisivo».
IL PRESULE sipontino ricorda e ripropone a tal proposito l’appello rivolto alla intera Arcidiocesi dalla Basilica di San Michele lo scorso 8 maggio, dalla Concattedrale di Vieste il 9 maggio e dalla Chiesa madre di Cagnano Varano il 10 maggio 2024. «Ho raccomandato ai candidati di avere il coraggio di assumere la missione della politica come arte di carità e come opera di pace sociale favorendo la costruzione di modelli sani di economia sul nostro bel territorio garganico e ho sottolineato che nel mio ministero in terra di Gargano mi sono posto continuamente due impegni verso le Città e la Chiesa: svegliare il Popolo laico al senso civico e richiamare alle responsabilità civili e fare in modo che le nostre Città siano sempre più “civili” e la nostra Chiesa locale più conforme al Vangelo. Ricordo a tutti – aggiunge – che non c’è giustizia, né tantomeno libertà, se si perseguono logiche non fondate sulla verità». Infine raccomanda «a quanti si sono messi a disposizione della comunità e a tutti quelli che si impegnano quotidianamente dentro e fuori le Istituzioni, ad ogni titolo e grado, nella lotta per la trasparenza, ad avere coraggio: andiamo avanti, è la strada giusta!».
Michele Apollonio
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