La difesa delle Tremiti dei Carabinieri TPL: sull’isola di San Nicola una delle attività d’indagine più significative

I Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Bari hanno presentato i risultati dell’attività operativa relativa all’anno 2023. Tra l

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I Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Bari hanno presentato i risultati dell’attività operativa relativa all’anno 2023.

Tra le attività investigative più significative dell’anno c’è anche quella condotta nell’ambito della tutela paesaggistica con il coordinamento della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Foggia, ovvero un’ampia attività di verifica sugli usi di aree pubbliche tutelate e sulle attività edilizie di immobili, aree ed edifici d’interesse storico-architettonico dell’isola San Nicola alle Tremiti, attraverso un’azione di controllo avviata già nei primi mesi del 2022 ed avente la finalità di riscontrare la compatibilità delle forme di utilizzo e degli interventi riguardanti beni culturali e paesaggistici con la loro destinazione culturale, salvaguardando i valori storici e ambientali espressi dall’Isola, che rappresenta il nucleo antico dell’arcipelago.

I numerosi sopralluoghi, svolti unitamente a funzionari della Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio delle province di Bat e Foggia, con acquisizione di copiosa documentazione presso gli uffici tecnici del Comune delle Isole Tremiti, oltre ai riscontri catastali presso gli uffici della direzione provinciale di Foggia dell’Agenzia delle Entrate, avevano evidenziato una serie di inosservanze delle misure di protezione e conservazione di beni culturali, nonché di gestione dei beni immobili soggetti a tutela paesaggistica, oltre ad irregolarità nelle modalità di concessione in uso di aree demaniali protette dalla legge.

Le indagini avevano consentito di individuare e segnalare all’Autorità Giudiziaria diciotto persone,fra cui gestori di attività commerciali ubicate in aree di pregio paesaggistico-ambientale, privati proprietari di immobili sottoposti a vincoli monumentali ed architettonici e tecnici incaricati della redazione dei progetti e della direzione dei lavori, ritenuti responsabili – a vario titolo – di aver violato le norme di tutela del patrimonio culturale e delle aree naturali protette, di occupazione di aree demaniali marittime in assenza di titoli di legittimazione e dell’esecuzione di opere edili in mancanza delle autorizzazioni e/o dei pareri quattro obbligatori e vincolanti della competente Soprintendenza, modificando gli aspetti morfologici della costa, compromettendo la visione estetica e panoramica dei luoghi ed alterando bellezze naturali.

Gli accertamenti dei Carabinieri del Tpc proseguono con il supporto dalla locale Stazione Carabinieri di Isole Tremiti e in sinergia con gli organi ministeriali preposti alla tutela, competenti sull’avvio delle procedure finalizzate all’imposizione degli interventi di ripristino dello stato dei luoghi alterati, nel comune obiettivo di restituire alla pubblica godibilità i luoghi e i siti tutelati, assicurando la conservazione e l’integrità del patrimonio d’interesse culturale.

Nel 2023 il Nucleo Carabinieri TPC di Bari, nell’ambito delle diverse attività concluse nelle regioni di Puglia e Basilicata, ha recuperato e restituito al patrimonio culturale italiano un totale di 8076 beni culturali a rischio di definitiva dispersione sul territorio internazionale.

L’attività operativa evidenzia una graduale diminuzione dei reati che aggrediscono il patrimonio culturale, anche alla luce delle innovazioni legislative (Legge 9 marzo 2022 n.22) che hanno inasprito il sistema sanzionatorio, rendendo più efficace l’attività repressiva.

Nel corso dell’anno sono state infatti eseguite 25 misure cautelari e deferite all’Autorità Giudiziaria 100 persone per i reati di ricettazione, esportazione illecita di beni culturali, violazioni in materia di ricerche archeologiche, contraffazione di opere d’arte, violazioni in danno del paesaggio ed altre tipologie di reato previste dal Codice penale e dei beni Culturali e del paesaggio.

Sono state eseguite 60 perquisizioni domiciliari e locali che hanno consentito il recupero di cui 18 beni culturali di tipo antiquariale, archivistico e librario, 6495 reperti archeologici, 941 reperti paleontologici e 506 opere d’arte false, per un valore economico stimato di 4 milioni di euro, qualora immessi sul mercato.

Particolare impulso è stato dato al traffico internazionale di reperti archeologici e alla sorveglianza delle archeologiche disseminate su tutto il territorio delle due regioni di competenza. Provengono da queste due regioni, del resto, gran parte dei reperti archeologici nazionali che sovente vengono illecitamente trasferiti e venduti all’estero, in particolare in nord Europa.

In tale quadro, nel 2023, sono state adottate misure tese all’identificazione sia dei diretti responsabili degli scavi clandestini che dei fruitori dei beni archeologici estirpati dal territorio. Le investigazioni sul particolare fenomeno hanno consentito il deferimento all’Autorità Giudiziaria di 21 persone per lo specifico reato di scavo clandestino ed anche attraverso l’attento monitoraggio delle piattaforme e-commerce, ormai divenuti canali preferenziali per la compravendita di oggetti d’arte, il recupero di 142 reperti archeologici databili III e V sec. a.C..

Altro settore a cui è stato dato importante impulso è stato quello relativo ai reati in materia di tutela del paesaggio, dove sono state incrementate le attività finalizzate a perseguire la realizzazione di opere edilizie abusive o realizzate in difformità rispetto ai progetti approvati in centri storici o comunque in aree sottoposte a vincolo.

In tale contesto sono state denunciate 30 persone. In termini di attività preventiva e controllo, sono state eseguiti 40 controlli a esercizi commerciali, mercati e fiere di oggetti antiquariali; 25 verifiche alla sicurezza anticrimine di musei, biblioteche ed archivi con la finalità di individuare i punti di criticità dei sistemi difensivi; 120 controlli nelle aree archeologiche ritenute potenzialmente più esposte alle aggressioni criminali, svolti congiuntamente al personale delle Soprintendenze, del 6° Nucleo Elicotteri di Bari e dell’Arma Territoriale; 75 controlli ad aree tutelate da vincoli paesaggistici e 150 controlli di beni culturali nella Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti.

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