Giro di boa a Casa Sollievo. In uno degli ultimi appuntamenti interni con il personale, il manager Gino Gumirato, assieme al vice presidente della
Giro di boa a Casa Sollievo. In uno degli ultimi appuntamenti interni con il personale, il manager Gino Gumirato, assieme al vice presidente della fondazione Pietro Grasso, ha fatto il punto sul piano di rientro finalizzato a ridurre la maxi debitoria da oltre 200 milioni di euro. A poche settimane dalle polemiche sul mancato utilizzo delle risorse destinate alla riduzione delle liste d’attesa, trasferite da San Giovanni rotondo agli altri enti scclesistici dlla pUglia, nuovo appuntamento di “verifica” sull’andamento dell’Irccs Garganico.Secondo quanto riferito dai vertici, la situazione dei conti sarebbe “notevolmente migliorata, più delle attese”. In particolare, nel primo trimestre del 2024 la produzione sarebbe salita, facendo segnare “un +13% di introiti, un dato molto oltre le aspettative”: “Se questo trend dovesse continuare, nell’arco di quest’anno si potrebbe uscire dal pantano economico-finanziario”. La Regione Puglia, intanto, avrebbe ‘eliminato’ il tetto di spesa sui codici rossi in Pronto soccorso e sugli interventi salva vita. Un boccata d’ossigeno da 8 milioni di euro, alla quale si aggiunge il “bonus” Irccs – mai utilizzato in precedenza -, con il quale si potrebbe attingere ad un fondo da 60 milioni euro l’anno da destinare alla riduzione dell’impatto delle tasse dei dipendenti sui bilanci. “Il margine operativo è in tetto miglioramento – hanno spiegato -, abbiamo valutato l’impatto in un incremento di 15 milioni di euro. A questo si aggiunge “l’aumento notevole di produzione della chirurgia oncologica che ha fatto entrare circa 10 milioni di euro in più dalla Regione Puglia”. Come previsto da Gumirato nel piano presentato a poche settimane dal suo insediamento, è arrivata una importante donazione da una fondazione Usa, i cui dettagli sono top secret. Mentre il Vaticano avrebbe promesso un impegno da 60 milioni di euro per ridurre il debito, attualmente calcolato in 210 milioni di euro.Tra le novità spicca quella del “nuovo ospedale”. Al momento non è chiaro se si tratti di una struttura ex novo e una corposa ristrutturazione. In quest’ultimo caso, ci sarebbero tutti gli elementi per rientrare nel “Superbonus”, il 110% tanto caro all’ex premier Giuseppe Conte, che da queste parti ha ancora rapporti privilegiati. Anche se nel nuovo decreto non verranno inseriti ospedali e case circondariali, da queste parti sono convinti di poter accedere allo strumento che garantirebbe “un investimento enorme”, perché “la documentazione è stata depositata entro i termini stabiliti dalla norma”. E soprattutto l’avvio di una partnership forte con l’altro ospedale della Santa Sede, il Bambino Gesù di Roma, per la Pediatria
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