Terreni da espropriare per far spazio all’eolico, gli agricoltori fanno muro: “Si sospenda il provvedimento”

La Regione Puglia approva l’installazione di pale eoliche (e opere annesse, come la costruzione di una sottostazione) nel Foggiano, senza informar

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La Regione Puglia approva l’installazione di pale eoliche (e opere annesse, come la costruzione di una sottostazione) nel Foggiano, senza informare i proprietari dei terreni in questione, aprendo quindi la strada ad una serie di espropri coatti.

Accade in agro di Deliceto e Ascoli Satriano, dove gli imprenditori agricoli coinvolti – loro malgrado – nella vicenda si sono rivolti alla Regione Puglia per chiedere la sospensione delle operazioni di esproprio.

Come già accaduto in precedenza per casi analoghi in Puglia e in Capitanata , l’emissione dell’Autorizzazione Unica e dei consequenziali provvedimenti preordinati all’esproprio/asservimento ed occupazione d’urgenza, sono stati emanati senza l’intervento dei soggetti principalmente coinvolti e che in passato avevano programmato investimenti sui propri terreni.

In particolare, la proprietaria di un terreno specifico, oggetto di esproprio, è stata informata dalla Regione Puglia che non solo perderà parte del suo terreno destinato a uliveto super intensivo, ma che seguiranno ulteriori due espropri tali da comportarne la perdita integrale della residua parte, con ingenti danni anche agli ulivi che certamente saranno espiantati.

Tale situazione è fonte di importanti danni economici enormi per lei e gli altri proprietari coinvolti. Per questo motivo, i proprietari si sono appellati alla Regione Puglia, per il tramite dell’avv. Marco Trivisonne di Lucera, al fine di chiedere un riesame completo delle pratiche e, in ogni caso, una rideterminazione degli indennizzi rispetto alle somme irrisorie proposte dalle società beneficiarie dell’esproprio ed approvate in via provvisoria dalla Regione Puglia.A tal riguardo, l’avv. Trivisonne, insieme al tecnico incaricato, il geometra Alfonso Sansone, oltre a numerose questioni legali tempestivamente contestate, hanno riscontrato che nella determinazione degli indennizzi provvisori proposti ai proprietari espropriati o asserviti è stata applicata una metodologia dichiarata da tempo incostituzionale, oltre che contraria ai principi della convenzione europea e dei diritti dell’uomo. A tanto si aggiunga che la Regione Puglia ha erroneamente, in alcuni casi, classificato i terreni destinati ad uliveto come seminativi, contrariamente alla realtà dei fatti.

“E’ evidente, dunque, che i provvedimenti emessi dalla Regione Puglia non hanno minimamente tenuto conto dello stato reale dei luoghi che, irrimediabilmente, sarà compromesso dalla realizzazione delle opere autorizzate”, spiega il legale. “A tanto si aggiunga che già in precedenza, per un analogo caso nel Comune di Orta Nova (Località Lampino), la Regione Puglia ha penalizzato l’investimento in energie rinnovabili programmato dal proprietario terriero per la realizzazione di un impianto fotovoltaico, a vantaggio di una terza società che – in assenza di alcun consenso della proprietà – ha ottenuto l’autorizzazione all’installazione di una pala eolica e l’attivazione della procedura di esproprio ed asservimento di parte del terreno, con inevitabili danni agli investimenti già programmati”.

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