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È UGO Galli, 55enne avvocato, presidente del Circolo Unione, il candidato scelto dal raggruppamento di civiche “Manfredonia 2024”, per competere alla carica di sindaco alle prossime elezioni amministrative di giugno prossimo. Fino ad ora, e siamo a un mese dalla scadenza del 30 aprile per la presentazione delle liste e di quanto richiesto per la partecipazione alla competizione elettorale che dovrà dare alla città una nuova formazione amministrativa. Sempre che la consultazione popolare sarà confermata…
SI FA infatti sempre più insistente la “voce” che vorrebbe l’intervento della Prefettura di Foggia per un nuovo Commissariamento del Comune di Manfredonia già dal novembre scorso governato da una triade di Commissari straordinari nominati dal Prefetto Valiante. A rafforzare l’idea del ricorso al Commissariamento, le notizie che trapelano dagli interrogatori delle persone coinvolte nell’inchiesta giudiziaria “Giù le mani” della Procura della Repubblica di Foggia. Gli stralci riportati da numerosi web descrivano una situazione di grande apprensione per le tante situazioni di estremo imbarazzo che vedono protagonisti uomini delle istituzioni qualcuno in carcere domiciliare. È opinione diffusamente espressa anche da persone di legge, che ci sarebbero tutte le condizioni per ricorrere ad un nuovo periodo di sospensione amministrativa ordinaria, ben più evidenti e marcate di quelle considerate per lo scioglimento del 2019.
È FIN troppo evidente che non ci sono le condizioni che ordinariamente caratterizzano una concorrenza elettorale: a parte l’annuncio del cartello di liste civiche, non ci sono altre indicazioni per un ruolo di estremo peso per le sorti della città. Un ruolo che comporta l’indicazione dei contenuti che si vorranno e dovranno attuare (il programma fattibile) e possibilmente la squadra che dovrà operare e non ultimo la lista di nomi per la funzione niente affatto secondaria di consiglieri comunali.
TUTTO un lavoro preparatorio che andrebbe sostenuto da riflessioni, partecipazioni, valutazioni che non esistono, almeno a quanto si sa e si dovrebbe saperlo. Le varie e diverse formazioni più o meno costituite in funzione delle elezioni, si compongono e si scompongono come in un fantomatico caleidoscopio per poi ritrovarsi dannatamente a zero. Così nel centrosinistra quella che pareva una corazzata si è disintegrata nelle sue singole componenti: PD, 5S, Con, Molo21, Progetto popolare: ognuno vuol pensare per sé, salvo ripensamenti imprevedibili. Così nel centrodestra: saltato quello che pareva il patto di ferro tra FI, FdI, Udc, Lega, Noi moderati, Puglia popolare, per il deciso e intransigente rifiuto di Fi e FdI locali, alla proposta ricandidatura dell’ex sindaco Rotice, che nel frattempo ha fatto sapere di essere stato raggiunto da minacce di morte assieme alla compagna, sorella di un noto boss di Mattinata.
UNA notizia diffusa con la solita enfasi che ha sollecitato una serie di commenti critici e scettici. In ogni caso un elemento che accresce la preoccupazione generale per le tante situazioni inestricabili che sollevano un campionario assortito di congetture oscure.
Michele Apollonio
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