Miti Dei ed Eroi nel racconto delle Stele Daune

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SONO considerate, per fondate ragioni, tra i reperti di eccezionale interesse per il territorio della Capitanata del quale rappresentano un riferimento qualificante per la conoscenza del popolo dei Dauni. Sono le ormai famose Stele daunie: lastre rettangolari istoriate che raccontano riti e costumi di popoli stanziali vissuti tra il VII e il VI secolo a.C., in un vasto territorio strategicamente posizionato nel meridione peninsulare. A rinvenirle negli anni Sessanta del secolo scorso, è stato l’archeologo pisano Silvio Ferri che ne ha divulgato la conoscenza e spiegato il grande valore storico, artistico e culturale. Circa due mila esemplari di quelle straordinarie stele, intere o in frammenti, sottratte agli usi più impensabili, hanno sostenuto la creazione del Museo nazionale archeologico con sede nel castello svevo-angioino-aragonese, esso stesso una testimonianza della fondazione di Manfredonia.
QUELLE “pagine di pietra” raccontano storie che hanno attratto l’interesse di studiosi che hanno cercato di interpretarle. Storie che riportano indietro in un tempo remoto, agli albori della civiltà Daunia. Una lettura che affascina e portata anche nelle scuole. Al liceo classico “A. Moro” è in corso un progetto impostato sulla “lettura e conoscenza” delle stele daunie. Si indaga su “miti, dei ed eroi della daunia antica: alla scoperta delle origini della nostra terra”. «È un progetto che ho particolarmente a cuore – spiega la curatrice professoressa Mattia Zerulo – perché sono daunia, amo la mia terra e l’amo e la rispetto di più soprattutto se conosco i miei antenati, di chi sono erede. Ed è una eredita importante, di cui essere orgogliosi e di cui c’è ancora molto da scoprire ed apprendere. Credo – riflette – sia un dovere di tutti conoscere la storia antica del proprio territorio e trasmetterla soprattutto alle nuove generazioni».
CHE a quanto pare, considerata la passione con la quale gli studenti seguono le fasi del progetto, sono molto interessati. Una stimolante tappa sarà quella di giovedì 21 marzo prossimo alle 9,30 che si terrà nell’auditorium del liceo, che vedrà gli studenti protagonisti dell’incontro con Maria Luigia Troiano, essa stessa daunia di Manfredonia trapiantata a Foggia, autrice del volume che tanto coinvolgimento ha suscitato, “La maledizione delle stele”.
A “INVESTIGARE” su “Miti, dei ed eroi della Daunia antica, alla scoperta delle origini della nostra terra”, con la professoressa Zerulo, saranno l’archeologa Elisabetta Tomaiuolo, l’artista Angela Quitadamo e naturalmente Maria Luigi Troiano l’autrice di un testo che fuoriesce dagli schemi dogmatici, per interpretare la storia dei Dauni attraverso tre racconti impostati su tre personaggi rappresentativi di aspetti peculiari di una civiltà che si è rinnovata nel tempo. Una trilogia di racconti fondati sulla storia, l’archeologia e la mitografia. E dunque Diomede, l’eroe omerico; Arcabis, la ragazza che abbandona la società civile per abbracciare quella monastica; infine don Antonio, giovane prete custode del santuario di Monte Sant’Angelo sintesi tra antico e moderno, tra pagano e cristiano, in un instabile equilibrio.
Michele Apollonio

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