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DA CENTRO SPERIMENTALE FOTOVOLTAICO A DISCRICA ABUSIVA

CERA un centro di ricerca sperimentale delle tecnologie del fotovoltaico che l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie e lo sviluppo economico sos

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CERA un centro di ricerca sperimentale delle tecnologie del fotovoltaico che l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie e lo sviluppo economico sostenibile (in acronimo ENEA) aveva impiantato su Monte Aquilone, ad una ventina di chilometri da Manfredonia: è diventato, dopo la sua dismissione nel 2013, una discarica di rifiuti di ogni genere scaricati da tir, naturalmente abusivamente.
ANCHE questa una scoperta del comandante del Corpo ispettori ambientali volontari Civilis, Giuseppe Marasco, lo stesso che dieci anni fa scoprì che quel Centro aveva cessato la sua attività e abbandonato preda di una devastazione diffusa e violenta. «Era un gioiello di attività di ricerca scientifica – rileva Marasco – fiore all’occhiello non solo per Manfredonia, un’oasi ambientale ordinata e pulita, abbandonata e depredata di ogni sua parte e oggi divenuta addirittura una discarica a cielo aperto con tonnellate di rifiuti depositati clandestinamente nelle aree che un tempo ospitavano gli impianti sperimentali fotovoltaici, nei viali e persino negli uffici. Una umiliazione e una vergogna».
I RIFIUTI ormai a tonnellate stanno invadendo ogni possibile luogo in abbandono. Tra le ultime discariche abusive, gli ispettori Civilis l’anno localizzato in un lido dismesso sulla riviera sud di Siponto. E da quelle parti non è l’unico. Sono rifiuti di ogni genere che vengono da lontano, trasportati nottetempo eludendo ogni controllo. Il problema è la loro rimozione dal momento che è impensabile che possano rimanere lì posti sotto sequestro dai carabinieri ambientali. E a rimuoverli dovrebbe spettare, stante il fatto che si trovano in area del Comune dei Manfredonia, all’azienda preposta all’igiene ambientale. E’ dunque all’Ase e dunque a carico dei cittadini manfredoniani, almeno in questo caso, incolpevoli.
UUN PROBLEMA che travalica gli aspetti pur fondamentali, della tutela dell’ambiente e della sicurezza pubblica. Un problema che venne completamente tralasciato e ignorato al tempo della dismissione di quel Centro sperimentale attrezzatissimo avvenuto dalla sera alla mattina lasciando ogni cosa al posto dove erano. I predatori hanno trovato di tutto, anche materiali pregiati. È stato asportato persino la ringhiera che cingeva l’area di ben sette ettari.
FRA gli altri impianti sperimentali “a concentrazione” e “ad inseguimento”, anche il rivoluzionario impianto “Delphos” (Demonstrative Electrical Phtovoltaic System) della potenza di 300 kW, il più grande impianto fotovoltaico mai costruito in Europa. La sua dismissione e il perentorio abbandono ha costituito una grave perdita. La decisione della dismissione fu dovuta, è stata la giustificazione, «a criteri di economicità interna, di spending review» dell’Ente che decise la chiusura dei Centri solo per Manfredonia.
C’È STATO un tentativo di vendita non andato a buon fine e un tenue interessamento del Comune di Manfredonia. Tutto senza esiti. Quel gioiello di attività scientifica che poteva essere di richiamo per altre attività similari è finito, come vediamo e come del resto è avvenuto per altri presidi industriali, nell’immondizia.
Michele Apollonio