Laureati in Romania fanno i dentisti in Puglia: «Dubbi sul corso di studi»

I titoli di studio abilitanti conseguiti in un Paese dell’Unione europea consentono, per il principio della libertà di stabilimento, di operare su tut

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I titoli di studio abilitanti conseguiti in un Paese dell’Unione europea consentono, per il principio della libertà di stabilimento, di operare su tutto il territorio. Ma cosa accade se ci sono dubbi sul corso di studi seguito all’estero?

Laureati in Romania fanno i dentisti in Puglia: «Dubbi sul corso di studi»

La questione è delicata. Ancora di più se si parla di medici o di odontoiatri. E infatti, in Puglia, il Nucleo degli ispettori della sanità pugliese sta approfondendo un caso che riguarda i dentisti: almeno otto professionisti, laureati in una Università della Romania, che esercitano regolarmente in studi privati pugliesi.

«La norma generale – spiega il presidente dell’Ordine dei medici di Bari e della Fnomceo, Filippo Anelli – prevede che in questi casi si chieda il riconoscimento del titolo al ministero della Salute. Essendo la Romania nell’Unione europea, teoricamente potrebbero anche lavorare attraverso il meccanismo della mobilità intraeuropea dei professionisti, semplicemente comunicando il trasferimento in Italia».

Significa che l’odontoiatra laureato a Galati, come nel caso di cui stiamo parlando, non deve nemmeno essere iscritto all’Ordine dei medici italiano. Il ministero, una volta completato il riconoscimento, si limita a darne comunicazione all’Ordine territoriale competente.

Questo ovviamente complica i controlli: l’iscrizione a un Ordine professionale è anche a garanzia del pubblico, che può immediatamente verificare le credenziali di un medico o di un odontoiatra. Nel caso specifico, il «sospetto» è legato a una serie di coincidenze che riguardano i trasferimenti di studenti dalla Puglia alla Romania: chi non supera il test di ammissione, infatti, può (legittimamente) decidere di iscriversi altrove, conseguire la laurea e poi tornare in Italia. Anche in Romania il corso di laurea dura sei anni e per ottenere l’abilitazione è richiesto un tirocinio, che poi consente l’iscrizione all’Ordine. Ma chi garantisce che la preparazione sia sufficiente a esercitare?

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