La Cassazione sul «re» delle cliniche foggiane: «Telesforo deve restituire 1,1 milioni alla Asl»

Nel 2014 un decreto ingiuntivo dichiarato esecutivo ha costretto la Asl di Foggia a pagare 660mila euro più interessi e spese a un laboratorio d’anali

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Nel 2014 un decreto ingiuntivo dichiarato esecutivo ha costretto la Asl di Foggia a pagare 660mila euro più interessi e spese a un laboratorio d’analisi del capoluogo dauno. Qualche giorno fa, a dieci anni dalla prima pronuncia, la Cassazione ha definitivamente stabilito che quei soldi non erano dovuti, e che la Asl deve dunque chiederli indietro. Parliamo di un debito di 1,1 milioni (più interessi dal 2018, più 35mila euro di spese legali) che grava su uno dei re della sanità privata foggiana, Paolo Telesforo.

La Cassazione sul «re» delle cliniche foggiane: «Telesforo deve restituire 1,1 milioni alla Asl»

La storia è tanto più interessante perché in questi giorni proprio Telesforo ha criticato la Regione per una delibera che (in maniera assolutamente legittima) ha rimodulato le risorse destinate agli ospedali ecclesiastici per l’abbattimento delle liste d’attesa: San Giovanni Rotondo ha perso i 6 milioni che non era riuscito a spendere nei tempi, soldi che sono stati redistribuiti favore di Acquaviva e Tricase. Ne è nata una polemica che ha poi costretto l’assessore Rocco Palese a intervenire per chiarire i termini della questione.

A ottobre 2023 una ordinanza della Cassazione (Terza sezione civile, presidente Scarano, relatore Cricenti) ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dalla Centro di Ricerche Cliniche ed Ormonali contro la sentenza con cui, a marzo 2021, la Corte d’appello di Bari aveva ribaltato la decisione del Tribunale di Foggia che aveva respinto l’opposizione della Asl contro il decreto ingiuntivo. La questione è tutto sommato semplice: nel contratto stipulato dal laboratorio d’analisi foggiano con la Asl (difesa dall’avvocato Raffaele Daloiso di Bari) era previsto uno sconto del 20% sulle prestazioni rese nel periodo 2011-2013. La società lo riteneva illegittimo, perché il comma della legge finanziaria contenente lo sconto era stato dichiarato incostituzionale. Ma la Cassazione ha condiviso ciò che all’epoca avevano detto i giudici di appello: il diritto della Asl ad applicare quello sconto è fondato sul contratto, e non sulla legge poi cancellata.La società che nel 2018 è riuscita a farsi pagare oggi si chiama Centro medico diagnostico ed è una delle due strutture del gruppo Telesforo. Nel 2021 l’altra società del gruppo, la San Francesco Hospital, si accollò il debito della prima nei confronti della Asl, e dunque adesso ne risponde in solido. Non risulta che la Asl abbia ancora riavuto i soldi. 

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