Quasi 1 pugliese su 2 mangia dolci più volte durante la settimana, con il caldo anomalo che spinge anche il gelato di cui si consumano 6 chilogrammi a
Quasi 1 pugliese su 2 mangia dolci più volte durante la settimana, con il caldo anomalo che spinge anche il gelato di cui si consumano 6 chilogrammi a testa l’anno. E’ quanto emerge da un’analisi di Coldiretti Puglia su dati Istat, diffusa in occasione del Sigep il Salone Internazionale della gelateria, pasticceria, panificazione, caffè e cioccolato, il principale appuntamento fieristico per il settore che si svolge a Rimini.
Da segnalare negli ultimi anni il boom delle agrigelaterie che garantiscono – aggiunge Coldiretti Puglia – la provenienza della materia prima dalla stalla alla coppetta con gusti che vanno dal latte di asina a quello di capra e pecora, all’olio extravergine di oliva. Nelle agrigelaterie è particolarmente curata la selezione degli ingredienti, dal latte alla frutta, rigorosamente freschi con gusti a “chilometro zero” perché ottenuti da prodotti locali che non devono essere trasportati con mezzi che sprecano energia ed inquinano l’ambiente.
Nonostante l’aumento dei costi energetici e delle materie prime, l’arte dolciaria – sottolinea la Coldiretti – conquista i mercati esteri spinta dalla voglia di qualità che la produzione tricolore garantisce. Il principale mercato è la vicina Francia, dove gli acquisti di dolci tricolori – sottolinea Coldiretti – sono cresciuti del 9% arrivando a rappresentare circa un settimo delle esportazioni totali, seguita a poca distanza dalla Germania (+12%) mentre al terzo posto ci sono gli Stati Uniti dove le spedizioni restano sostanzialmente stabili (-2%). Ma gelati e dolci conquistano – rileva Coldiretti – anche dagli inglesi (+9%) ai cinesi (+6%) a testimonianza di un gradimento che non conosce confini.
Il settore è comunque in espansione anche grazie – aggiunge Coldiretti Puglia – ai gelati ‘inventati’ dagli agricoltori che stanno proponendo il gelato al latte d’asina, al latte di capra, fino ad arrivare al gelato all’olio extravergine di oliva. Ad essere preferito è di gran lunga il gelato artigianale nei gusti storici anche se – sottolinea la Coldiretti regionale – cresce la tendenza nelle diverse gelaterie ad offrire “specialità della casa” che incontrano le attese dei diverse target di consumatori, tradizionale, esterofilo, naturalista, dietetico o a chilometri zero come i gelati con frutta e verdura locali ma anche con formaggi DOP o grandi vini.
Anche per questo è presente padiglione A3 stand 129 del Sigep nello spazio Unaproa (Unione dei produttori Ortofrutticoli, agrumari e frutta in guscio) con ASSOFRUTTI, COOPERNOCCIOLE, CORICOOP e LA MANDORLA per far conoscere l’alta qualità delle produzioni nazionali .
Si tratta del boom di un settore spinto dalla voglia di dolcezza dopo i tempi difficili della pandemia sul quale all’estero – precisa la Coldiretti – pesa però la concorrenza sleale di prodotti che utilizzano impropriamente parole, colori, località, immagini, denominazioni e ricette che si richiamano all’Italia per alimenti taroccati che non hanno nulla a che fare con il sistema produttivo nazionale.
Un successo che spinge il record storico per l’intero export agroalimentare Made in Italy che nel 2023 raggiunge il valore massimo di sempre a 64 miliardi, con una crescita del 6% rispetto allo scorso anno, secondo la proiezione Coldiretti. Per sostenere il trend di crescita dell’enogastronomia nazionale serve ora agire sui ritardi strutturali dell’Italia e sbloccare tutte le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra sud e nord del paese, ma anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocità, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo, sottolinea la Coldiretti nel sottolineare l’importanza di cogliere l’opportunità del PNRR per modernizzare la logistica nazionale che ogni anno rappresenta per il nostro paese un danno in termini di minor opportunità di export. Ma è importante lavorare anche sull’internazionalizzazione per sostenere le imprese che vogliono conquistare nuovi mercati e rafforzare quelli consolidati valorizzando il ruolo strategico dell’Ice con il sostegno delle ambasciate anche nel contrasto all’italian sounding.
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