Blue Monday, il 15 gennaio è il giorno più triste dell’anno: ecco perché

Il lunedì più triste dell'anno è arrivato. Oggi 15 gennaio è la data da segnare sulla X sul calendario: inizia il Blue Monday. Il termine “Blue

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Il lunedì più triste dell’anno è arrivato. Oggi 15 gennaio è la data da segnare sulla X sul calendario: inizia il Blue Monday.

Il termine “Blue Monday”, che in inglese si traduce in “lunedì triste”, si riferisce al terzo lunedì di gennaio, considerato il giorno più deprimente dell’anno. Sarà il freddo, sarà che le giornate sono corte o che semplicemente arriva la depressione post feste natalizie, ma il Blue Monday è diventato un must da celebrare, soprattutto sui social.

Tale definizione è emersa per la prima volta nel 2005, a seguito di una formula matematica proposta dal dottor Cliff Arnall, psicologo presso l’Università di Cardiff. Sebbene non vi sia una base scientifica solida, il “Blue Monday” ha guadagnato notorietà e continua a essere un punto di riferimento nel discorso pubblico.

Le ragioni dietro questa percezione di tristezza sono molteplici. Fattori come la scarsa luce, le basse temperature, la fine delle festività e le delusioni relative ai propositi di inizio anno influenzano sensibilmente il morale delle persone. A ciò si aggiungono le conseguenze delle spese natalizie, che spesso si riflettono sullo stato del portafoglio, e il senso di pesantezza fisica dopo le festività.

Interessante è il dato che, nella settimana del Blue Monday, si registra un aumento significativo nelle richieste di supporto psicologico. Nel gennaio 2023, ad esempio, tali richieste sono aumentate del 28% in concomitanza con questo periodo, rispetto al 17% della prima settimana e una media mensile del 20%. Il trend non è nuovo: dati simili sono stati registrati negli anni precedenti, con un incremento costante durante la settimana del Blue Monday rispetto al resto dell’anno.

 

Particolarmente rilevante è l’attenzione della Generazione Z, ovvero i giovani tra i 19 e i 25 anni, verso la salute mentale. Il gruppo generazionale, che rappresenta il 44% delle richieste di supporto psicologico, dimostra una crescente consapevolezza e un impegno nel curare il proprio benessere mentale. A differenza delle generazioni precedenti, i giovani di oggi stanno attivamente cercando di superare lo stigma associato alla consulenza psicologica, una volta considerata tabù e motivo di vergogna.

I CONSIGLI DEGLI PSICOLOGI

Il clima rigido, la fine di festività e vacanze, il ritorno alla quotidianità e il nuovo anno appena iniziato: è questo un mix che può mettere ko lo stato psicologico di molti italiani nel giorno più triste dell’anno, il Blue Monday. “Non a caso in questo periodo dell’anno, così come in autunno, registriamo un’impennata di richieste di aiuto allo psicologo. È la cosiddetta ‘depressione stagionale’ che ognuno può e deve saper affrontare anche da solo. Per prima cosa aiuta l’essere coscienti di questo malessere, la consapevolezza è già un primo passo importante. Nei casi più gravi, è necessario chiedere aiuto”. Così il presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine degli psicologi (Cnop), David Lazzari sul ‘lunedì triste’.

“Non siamo macchine e risentiamo di cambiamenti, non solo climatici – spiega Lazzari – quindi esserne consapevoli è già molto importante. Poi dobbiamo capire cosa ci fa stare meglio per contrastare questo senso di tristezza, ansia e depressione: per alcuni è vedere un film al cinema o uno spettacolo a teatro, per altri è benefico stare con gli amici o praticare uno sport all’aperto. Ognuno dovrebbe fare le proprie valutazioni, siamo ‘potenzialmente’ i gestori di noi stessi. Se invece non riusciamo, è bene rivolgersi ad uno specialista”, conclude.

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