Contrasto alla violenza di genere: task force della Regione Puglia, riunione su programmi ed iniziative

Si è riunita nel pomeriggio di giovedì, presso l’assessorato al Welfare, la task force permanente per il contrasto alla violenza di genere, prevista d

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Si è riunita nel pomeriggio di giovedì, presso l’assessorato al Welfare, la task force permanente per il contrasto alla violenza di genere, prevista dall’articolo 7 della legge regionale 29/2014, cui spetta il ruolo di individuare, definire e standardizzare sul territorio procedure e protocolli per una efficace e omogenea presa in carico delle donne vittime di violenza e per la messa a punto di modalità di supporto nel percorso di fuoriuscita e di reinserimento socio-lavorativo delle stesse vittime. Alla task force partecipano, in relazione ai temi da affrontare, rappresentanti dei centri antiviolenza e delle case rifugio, della sanità, del sistema giudiziario, penitenziario e delle forze dell’ordine, del sistema degli enti locali, del sistema educativo, degli Ordini professionali e del partenariato sociale e istituzionale. Gli obiettivi dell’incontro di hanno riguardato da un lato la condivisione della programmazione regionale in materia e degli interventi che saranno realizzati nell’annualità 2024, dall’altro la messa in comune di prassi operative attuate sui territori che privilegiano modalità di raccordo e di coordinamento fra i diversi attori coinvolti così da rendere più efficace la presa in carico delle donne e il loro percorso di fuoriuscita dalla violenza.

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La riunione ha visto la presenza di oltre 30 persone in rappresentanza delle forze dell’Odine, con i referenti delle sei questure e dei carabinieri, i delegati delle direzioni generali delle sei asl, la rappresentanza di ANCI Puglia, il delegato dell’Ufficio scolastico regionale, la presidente dell’Ordine degli assistenti sociali e il delegato dell’ordine degli Psicologi, le referenti dei tre sindacati CGIL; CISL e UIL, gli organi regionali di parità con la Consigliera regionale e la presidente della Consulta femminile, la referente della Rete regionale dei servizi antiviolenza per i minori, le referenti di CAV e case rifugio.

“Sono molto soddisfatta della volontà di collaborazione emersa nel corso della riunione, consapevole che questa rappresenta una modalità essenziale per poter coinvolgere tutte le parti interessate in tema di prevenzione e contrasto della violenza sulle donne. Con il mio assessorato e con gli uffici del dipartimento Welfare, che ringrazio per la grande sensibilità mostrata e il concreto lavoro svolto quotidianamente in materia di violenza di genere, stiamo portando avanti numerose attività di formazione volte alla prevenzione e contrasto della violenza sulle donne così come stiamo da tempo attuando campagne di comunicazione diffusa sui territori per rafforzare una sensibilizzazione sul tema che deve riguardare l’intera cittadinanza. Consapevoli di avere davanti una strada lunga e tortuosa da percorrere, cercheremo di investire tutti gli sforzi possibili per poter raggiungere quel cambiamento culturale di cui la nostra società necessita da ormai troppo tempo”. Lo dichiara l’assessora al Welfare della Regione Puglia, Rosa Barone.“L’incontro – spiega la direttrice del dipartimento Welfare della Regione Puglia, Valentina Romano – si è rivelato assolutamente proficuo ed ha visto tutti i presenti concordare sulla necessità: di estendere su tutto il territorio regionale le pratiche virtuose, già avviate con successo in alcune aree della regione, delle reti fra i soggetti coinvolti a vario titolo nella presa in carico delle donne vittime di violenza e di rafforzare al contempo le reti già esistenti; di proseguire nel sostegno alla formazione di base e specialistica, garantendo il coinvolgimento di una più amplia platea di soggetti; di promuovere un maggiore raccordo tra le diverse policy regionali in materia di politiche abitative, formazione per l’occupabilità, reinserimento lavorativo, politiche sanitarie per favorire la concreta e definitiva ricostruzione di una vita autonoma; di integrare i dati del monitoraggio regionale ottenuti per il tramite dei CAV e delle case rifugio con quelli rilevati dagli altri soggetti pubblici per osservare il fenomeno della violenza nella sua interezza”.

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