Gli ex voto nella cripta della basilica di Santa Maria Maggiore di Siponto “per grazia ricevuta”

Col termine  ex voto , si intende, in generale, un dono fatto ad un santo o alla Madonna per ringraziare di un beneficio ricevuto: sono testimonianze

Crollo netto di casi Covid in Puglia, solo 45 nuovi positivi (7 in provincia di Foggia) ma pochi test.
Treni, Foggia “brucia” Bari. C’è il collegamento diretto per Roma
Acquirenti in vista per la Sangalli Porto Nogaro

Col termine  ex voto , si intende, in generale, un dono fatto ad un santo o alla Madonna per ringraziare di un beneficio ricevuto: sono testimonianze di fede  e documenti di storia e di costume e rappresentano l’espressione più antica  e anche attuale  dell’invisibile filo che lega l’uomo al soprannaturale. Anche nell’antichità, Greci (famose le Pinakes di Locri, la mia città natale (tavolette votive dedicate a Persephone) e Romani, Ebrei, Egizi e Arabi solevano offrire ex voto alle loro  divinità. Il Cristianesimo ha ereditato l’uso e lo ha trasmesso fino a noi arricchendolo di profondi significati.

La tipologia degli ex voto è molto varia: va dagli ex voto  cosiddetti “anatomici” (braccia, gambe, cuori, organi) eseguiti i cera, argento, oro, o altro metallo ,agli attrezzi ortopedici ; dalle tavolette dipinte con la scena del miracolo , ai ricami; dagli abiti da sposa  o di battesimo alle fotografie; dalle armi dei sodati scampati alla morte in  guerra, ai modellini o dipinti di navi e imbarcazioni.

Diffusissimo il cuore simbolo totalizzante  eseguito in vari modi ,segnato molte volte dalla sigla P. G. R. (P)er   G(razia)  R (ricevuta). ( Anna Maria Tripputi: (Ex voto in Puglia).

Anche  la Basilica di Santa Maria Maggiore di Siponto e la sua Cripta, sono state oggetto di grande venerazione  per secoli e anche di offerte di ex voto .

Come è noto, le Icone  della Madre di Dio col Suo Figlio, o Theotokos, che hanno per secoli tenuta  desta   la Fede  della  “Pia gens Sipontina”. sono due:

La prima Icona , detta “Madonna di Siponto” è un dipinto databile  al XIII  secolo secondo lo stile del’Hodighitria .

L’altro è una statua lignea  che propone lo stile della Nikopeia , ma anche della Basilissa, di datazione incerta, detta anche la “Sipontina”.

Ambedue le Icone sono state  collocate, ai nostri giorni, nella chiesa cattedrale di Manfredonia.

Il sacro Tavolo fu sempre sistemato nella Basilica  nell’abside  centrale della chiesa Superiore, mentre la statua della Sipontina è stata da sempre nella Cripta  della stessa Basilica.

Forse  è proprio per questa sua collocazione che la “Sipontina” ebbe nei secoli meno importanza rispetto al  Tavolo, perché proprio la cripta restava e resta come appartata rispetto al culto generale che si prestava, e si presta, alla Tavola.

Ma  la cripta e la sua Statua, sono stati oggetto  di grandissima venerazione.

“Infatti nella cripta ci si recava per sciogliere un voto, dopo aver ottenuto la grazia di una guarigione, dopo il riorno  da una guerra, di uno scampato pericolo in mare,. Ci si rivolgeva  alla Vergine anche nei periodi di carestia.

Oltre all’accensione di un cero  o alla celebrazione di una messa, veniva portato anche un ex voto: un cuoricino d’argento, la protesi di legno di un arto,un vestitino, un quadretto con la rappresentazione dell’incidente, ecc.

Queste testimonianze ,che sono visibili negli atri o nelle apposite sale di tanti santuari, specialmente di quelli del nostro Meridione, sono state tolte della cripta  della nostra Basilica sipontina ,dove fino agli anni ’70, giacevano ammucchiate  e abbandonate duranti i lavori di restauro di quegli anni.-

Gli scenari delle tavolette votive   sono quelli della città di Manfredonia: gli spazi  della campagna del Tavoliere, le Paludi,  o anche del mare del Golfo , con il Gargano sullo sfondo e, in alto, in un angolo a o al centro del quadro, l’immagine della Madonna di Siponto, molto spesso affiancata  da San  Michele e San Matteo. Poi sotto, la dedica con la data.( Tesi: Rosa La Torre: Culto e iconografia  dell’Icona di S:Maria di Siponto).”

Un’altra testimonianza è quella ricordata da Cesare Brandi, storco d’arte che ricorda nel suo “Pellegrino del Gargano” la Cripta sipontina, ornata  di ex voto:

“In quanto alla cripta……reca una bellissima  Madonna nera, con una serie  spettacolosa di ex –voto. E proprio i più recenti sono i più belli…”.

Le tavolette votive e gli ex voto coprono un periodo ci circa 250 anni fin dal ‘700.

Sembra che ve ne siano rimaste  una ventina, e che sono conservate presso la Curia Arcivescovile di Manfredonia.

In verità, prima della catalogazione, di ex voto nella Basilica  ve ne erano a centinaia. L’incuria degli anni meno attenti fece sì che fossero  trafugati  in quantità.

Le  tavolette nello specifico,  sono immagini devozionali realizzate su lamine di ferro, tela, masonite e cartone e hanno forma e grandezza diverse.

Il loro stato di conservazione, specie di quelle più antiche è molto precario. Altre, anche se attaccate da tarli e corrose da agenti  esterni per fortuna offrono ancora la possibilità di una lettura comprensibile.  (Tesi :Il Culto della Madonna diSiponto .Valentina Di Chinno.).

Ho rintracciato una serie di foto tratte da pubblicazioni, tesi, e quella della cripta con gli ex voto ancora appesi .

La proposta che faccio è quella di poter  rintracciare almeno le tavolette, restaurarle e riportarle nel luogo di provenienza che è stato per secoli  la Basilica di Santa Maria di Siponto e la sua Cripta, sull’esempio di altri  luoghi di culto, dove gli ex voto sono stati recuperati ed esposti all’ammirazione dei fedeli e dei visitatori dei nostri magnifici luoghi di Fede, Arte e Storia .

Aldo Caroleo

COMMENTI

WORDPRESS: 0