Predator di Amendola per la prima volta in volo su rotte del traffico aereo pilotato

Nella giornata di ieri, 20 dicembre, per la prima volta un aeromobile militare a pilotaggio remoto, ha volato in Italia su rotte dedicate esclusiv

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Nella giornata di ieri, 20 dicembre, per la prima volta un aeromobile militare a pilotaggio remoto, ha volato in Italia su rotte dedicate esclusivamente al traffico aereo pilotato. Il primo volo sperimentale è stato effettuato da un MQ-9 Predator B del 32° Stormo dell’Aeronautica Militare di Amendola, gestito da controllori del traffico aereo militari, in sinergia con Enac ed il supporto operativo di Enav.

prima missione di questo tipo in ambito nazionale e tra le prime in ambito europeo, fa parte di una sperimentazione pianificata e condotta dall’Aeronautica Militare in sinergia con l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile per l’effettuazione con aeromobili militari a pilotaggio remoto di una serie di voli in coesistenza con il traffico aereo commerciale, anziché all’interno di spazi aerei esclusivamente riservati, come invece prevedono le attuali procedure e regole del traffico aereo.

L’obiettivo della sperimentazione è la revisione della normativa nazionale che regola la circolazione degli aeromobili militari a pilotaggio remoto, ponendo l’Italia tra i primi paesi in grado di orientare la normativa di settore. L’attività consentirà inoltre di supportare l’elaborazione dei futuri protocolli di coordinamento civile-militare tra l’Aeronautica Militare e l’Enav (la Società italiana per l’assistenza al volo), per una sempre più fluida integrazione degli Apr nello spazio aereo nazionale, nonché di ulteriormente ricercare la massima fruibilità dello spazio aereo ove dovranno essere garantite le operazioni di sicurezza e difesa da un lato e la riduzione dei tempi di volo e quindi la diminuzione in termini di impatto ambientale (emissioni di CO2) a favore dell’espansione del traffico aereo commerciale, dall’altro.L’attività si inquadra nella pluriennale collaborazione tra l’Aeronautica Militare e l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, che su questa specifica sperimentazione hanno formalizzato lo scorso novembre una lettera di intenti, traendo vantaggio dall’esperienza maturata dalla forza armata negli ultimi venti anni di impiego degli aeromobili a pilotaggio remoto in campo militare.

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