A quasi due settimane dal Natale, precisamente il 13 Dicembre, ricorre la festa di Santa Lucia, popolarissima nella nostra Provincia. Santa Lucia vien
A quasi due settimane dal Natale, precisamente il 13 Dicembre, ricorre la festa di Santa Lucia, popolarissima nella nostra Provincia. Santa Lucia viene celebrata ogni anno dall’anno della sua morte nel 304 D.C. Prima i festeggiamente si svolgevano a ridosso del solstizio d’inverno, da ciò deriva il famoso detto: “Santa Lucia, il giorno più corto che ci sia“.
Secondo i testi cristiani invece Santa Lucia si chiamava Lucia di Siracusa e scelse di donare le ricchezza della propria famiglia ai poveri, scegliendo i meno fortunati e una vita votata alla povertà, piuttosto che il matrimonio con un pagano. Purtroppo la povera Lucia viveva negli anni delle terribili persecuzioni di Diocleziano e venne denunciata dalle autorità romane per la mancanza dell’amore corrisposto e per essere cristiana
Venne condannata al rogo e, mentre bruciava, Lucia riuscì a ricevere l’Eucaristia e a predirre all’imperatore Diocleziano la sua morte e la cessazione delle persecuzioni, fatti che poi effettivamente si verificarono dopo di pochi anni. Ecco spiegato anche il perché dei falò che in genere vengono realizzati per tutta la Puglia, soprattutto nella nostra Provincia.
Purtroppo attualmente è praticamente impossibile che possano avvenire i soliti festeggiamenti perciò vorremmo illustrarvi le tradizioni del nostro territorio, in attesa di tempi migliori per poter godere appieno di queste celebrazioni, magari mentre preparate alcuni dolci tipici come il torrone o le mandorle atterrate.
II festeggiamenti del 13 Dicembre festa sono fortemente presenti nella tradizione di Ascoli Satriano poiché Santa Lucia è il Santo Patrono del paese e oltretutto da secoli il popolo di Ascoli viene collegato a un’immagine che viene rappresentata da una statua che è stata datata a fine ‘700, inizialmente situata nella chiesetta antica del luogo, poi spostata per 20 anni nella B.V.M. Cattedrale di Ascoli Satriano e infine 50 anni fa è stata trasportata nella Chiesa ad essa dedicata.
I giorni di festa prima erano addirittura tre, poi divennero solo uno e pochi anni fa, nel 2015, sono stati estesi a due giorni: 13 e 14 Dicembre. Durante questi giorni viene celebrata la Messa e poi c’è la processione con la statua della Santa, il tutto si conclude con un tradizionale spettacolo pirotecnico
La cosa che però attira di più, anche le persone che vivono fuori è il percorso dei mercatini che prende il nome di “Fiera di Santa Lucia” e si estende per tutte le vie del paese. Qui si vende un po’ di tutto dall’abbigliamento alle piante o animali e ovviamente troviamo anche i banchi con prodotti gastronomici locali.
A Foggia invece, secondo una tradizione che parte dagli anni 50, alle ore 05:00 del mattino del 13 Dicembre veniva celebrata nella chiesa di San Michele la messa e durante la notte precedente veniva preparato dai parrocchiani e dai ragazzi un falò davanti alla chiesa.
Alla fine della messa ovviamente il falò lasciava i tizzoni ardenti sotto la cenere e allora le famiglie usavano portare uno di questi tizzoni a casa così per poter dire : “ci siamo riscaldati col fuoco di Santa Lucia…..ciamme scalfàte ku fuche de Santa Lucije”. Dopo di aver scambiato qualche chiacchiera con gli altri partecipanti della messa ci si congedava dall’interlocutore dicendo: “Tezzòne e caravone ogne ‘e une ‘e case lore”.
Attualmente invece l’interesse principale risultano più che le tradizioni liturgiche, quelle più di tipo consumistico per l’installazione delle bancarelle che rivendono squisitezze tra dolce e salato.
A Manfredonia invece la tradizione vuole che nelle chiese di S.Benedetto (Santa Lucia) e di S. Francesco d’Assisi si celebri il Triduo e la Festa in onore della Santa Martire. Presso la chiesa di S.Benedetto i fedeli si recano presso un altare laterale dove viene venerato un dipinto del XVIII sec. che raffigura Santa Lucia. Invece, presso la Chiesa di S.Francesco, si venera la Sacra Statua di Santa Lucia, creata nei primi del ‘900.
Di sera anche qui vengono accesi i falò. Tempo fa, la sera prima della Festa di Santa Lucia le massaie mettevano (lo fanno tuttora, ma in forma minore) le fave ammollo nell’acqua così da cuocerle la mattina successiva, dopo essere tornate dalle messe. Un’altra usanza vuole anche che le devote e i devoti che chiedono la grazia alla Santa in quel giorno devono digiunare. In più, nei giorni che precedenti a Santa Lucia le ragazzine usavano fare la cerca dell’olio per casa che poi veniva consegnato al sagrestano della chiesa per accendere “i lumine a Sanda Lucije”.
Ad oggi è ancora diffusa la devozione alla santa presso alcune famiglie di Manfredonia, tanto che secondo un’altra tradizione tengono un lumino acceso tutto l’anno vicino il quadro o il santino che raffigura la Santa. Oltre alle fave cotte, durante questa festività si preparano in casa i tarallini di pasta frolla detti “l’ucchje de Sanda Lucjie” (gli occhi di Santa Lucia). Curiosissimo che la Santa a Manfredonia abbia dedicata anche il nome di una conchiglia molto rara nel nostro Golfo, “l’Astrea Rugosa”.
Anche il lucido opercolo di madreperla, duro e di colore rossiccio è denominato “l’ucchje de Sanda Lucije”. La conchiglia è così bella esteticamente che i nostri antenati facevano incastonare gli opercoli più grandi dagli orafi a mo’ di orecchini e cammei.
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