Il Foggia ritrova i tre punti. Messina k.o. allo ‘Zaccheria’

È durato 6 partite (gara di coppa compresa) il digiuno del Foggia di Cudini. Con il Messina i satanelli ritrovano la vittoria e sprazzi di gioco p

Mercoledi 5 Giugno ore 15.30 TREDOMANDE. Ospite Graziano Sciannandrone, cand. Consiglio Comunale nella lista PD Manfredonia
Presentazione album solista “Recital del Sur” M° Ilario Lombardi
Manfredonia, mobilitazione contro le mafie ed ogni forma di violenza

Il Messina "risveglia" il Foggia: i pugliesi vincono per 2-0, terza  sconfitta di fila

È durato 6 partite (gara di coppa compresa) il digiuno del Foggia di Cudini. Con il Messina i satanelli ritrovano la vittoria e sprazzi di gioco piacevole. Resta ancora tanto il lavoro da fare, anche perché al cospetto dei rossoneri c’era una squadra che ha palesato le grosse difficoltà già evidenziate dalla classifica. Ma a volte proprio le gare meno scontate possono celeare i più antipatici degli inciampi. Insomma, una vittoria che fa bene alla classifica e ancor di più al morale. 

PRIMO TEMPO – Per la gara della nuova auspicata svolta, Cudini decide di riaffidarsi alla difesa a quattro. Ricambia il modulo e con esso cambiano anche i giocatori. L’uno-due offensivo vede Peralta alle spalle di Tounkara e Tonin. Per l’ex Cittadella è la prima gara dal 1’ allo ‘Zaccheria’. I suoi primi quarantacinque minuti non saranno indimenticabili, anche se meno negativi delle precedenti apparizioni. Nel terzetto di centrocampo è Di Noia a prendersi la delega alla regia, con Martini e Vezzoni ai lati. Garattoni e Salines sono i due terzini. In poche parole, c’è molto di quanto visto nel secondo tempo di Castellammare. Dall’altra parte, Modica resta fedele al credo tattico instillatogli dal mentore boemo. E quindi, 4-3-3 con Firenze e Ragusa ai lati di Zunno nel tridente offensivo. L’avvio lascia immaginare una sfida ricca di capovolgimenti, come conferma la rapida ripartenza del Foggia seguita da una contro-transizione che manda Firenze a calciare davanti a Nobile. Fortunatamente, per i rossoneri, manca la freddezza. Il Foggia fa fatica inizialmente a prendere le misure, soprattutto in fase difensiva. Anche perché Garattoni spinge tanto e rientra poco, portando gli altri tre a scalare formando una linea a tre. Automatismi che non sempre funzionano con i tempi e i modi giusti. Ci sono poi le solite criticità lì davanti, dove talvolta si sbaglia la scelta finale, mentre in altre occasioni l’idea buona non trova il conforto della precisione. Quel che emerge, però, è una progressiva conquista del campo da parte dei satanelli, che sulla destra affondano ripetutamente con Garattoni, iniziando a costruire anche sul versante opposto quando il dominio del campo diventa evidente. Molto più pericoloso il Foggia lo è sui piazzati: al 17’ serve un Ragusa difensore improvvisato per ricacciare sulla linea di porta una deviazione di testa di Riccardi. L’attaccante si ripete al 35’ sul tap in di Di Noia, dopo la risposta di Fumagalli all’inzuccata di Carillo. Nulla può, l’ex rossonero, sul penalty (Carillo affossato in area da Manetta) che Peralta trasforma un minuto dopo. Prima marcatura stagionale in campionato per il diez del Foggia che potrebbe pure bissare in chiusura, se non fallisse clamorosamente un rigore in movimento al termine di una bella ripartenza costruita da Tonin e rifinita con una pregevole sponda da Tounkara.

SECONDO TEMPO – La pericolosità sui piazzati si conferma anche nella ripresa. La rete di Salines arriva proprio sugli sviluppi di un corner sapientemente calciato da Peralta, meglio come assistman che come cecchino d’area. Il raddoppio arriva pochi secondi dopo il ritorno in campo di Frigerio e l’uscita (tra i fischi, un po’ ingenerosi) di Tounkara. Il resto della gara non ha molto da raccontare. Modica prova a riaprirla passando al 4-2-3-1 con l’innesto di Cavallo, poi al 4-2-4 con gli ingressi di Plescia e Luciani. La sua squadra non va oltre qualche palla in area, che spaventa solo i tifosi più apprensivi. Cudini la chiude con Schenetti per Peralta, ai quali si aggiungono – nel finale – anche Rossi e Idrissou. Cambi per spezzare il ritmo e irrobustire il minutaggio. Su un duplice intervento di Nobile si chiude la contesa. “Vi vogliamo così” canta la Nord. Forse il momento più brutto è alle spalle. 

Foggia-Messina 2-0: il tabellino

FOGGIA (4-3-1-2) Nobile; Garattoni, Riccardi, Carillo, Salines; Martini (40’st Rossi), Di Noia, Vezzoni (19’st Frigerio); Peralta (28’st Schenetti); Tounkara (19’st Embalo), Tonin (40’st Idrissou). A disposizione: Cucchietti, De Simone, Vacca, Agnelli, Odjer, Fiorini, Papazov,. Allenatore: Cudini

MESSINA (4-3-3) Fumagalli; Salvo (11’st Pacciardi), Polito, Manetta, Ortisi; Scafetta (11’st Cavallo), Franco, Giunta; Ragusa (34’st Luciani), Zunno (34’st Plescia), Firenze (24’st Emmausso); A disposizione: De Matteis, Luciani, Ferrara, Santoro, Darini, Tropea. Allenatore: Modica

Arbitro: Gigliotti di Cosenza

Assistenti: Chiavaroli di Pescara – Bernasso di Milano

Quarto ufficiale: D’Andria di Nocera Inferiore

Marcatori: 38’pt rig. Peralta (F), 20’st Salines (F)

COMMENTI

WORDPRESS: 0